86 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 2. Carlo stesso il 22 gennaio 1560 scrive di esser sano non ostante le « infinite » fatiche, ma riuscivagli duro che potessero restare solo cinque o sei ore pel sonno.1 Rinunziando alle sue proprie inclinazioni e piani egli si mise tutto a disposizione del papa. 2 Quotidianamente tenevasi quanto più possibile vicino allo zio ed ogni mattina insieme a Tolomeo Galli,3 segretario dirigente della cancelleria di Stato, recavasi da lui per riferire in due o tre ore sulle relazioni e domande da sbrigarsi. 4 I documenti affluenti in quantità ogni giorno nella segreteria privata vi venivano prima di tutto sunteggiati in brevi, strette pagine in ottavo. Questi estratti servivano al Borromeo e al Galli come base per le loro relazioni al papa. Le decisioni, che Pio IV soleva prendere molto rapidamente, venivano notate spesso a matita a tergo degli estratti in brevi frasi espressive, e poi usate per compilare la risposta. Le minute preparate nella segreteria segreta venivano rivedute ancora una volta dal Borromeo o da Pio IV stesso per essere finalmente scritte al pulito. Talora il papa rivedeva nuovamente persino queste belle copie. Le istruzioni pei nunzi e legati erano sempre composte in nome del Borromeo, che spesso alla sua firma aggiungeva anche lunghi poscritti. Talora anzi il cardinale scrisse di sua mano intiere lettere. Soltanto in casi particolarmente importanti oppure se si dovesse onorare il destinatario, la compilazione delle lettere si faceva in nome del papa, che poi di frequente vi aggiungeva ancora poscritti autografi, i quali di rado lasciavano desiderare in fatto di precisione. 5 che... finalmente non caschi in qualche grave infirmità... Si mostra talmente infiamato del ben publico et tanto inamorato del negocio che pare in effetto unico ». Cfr. anche la * lettera del 14 maggio 1561 di Fr. Tonina nell’A r c h i v i o Gonzaga in Mantova. Costituì un piccolo alleggerimento per C. Borromeo la nomina di Paolo Odescalchi ad «assistente delle audientie». *«Non haverà, dice un Avviso di Roma del 31 gennaio 1562, tanti fastidii che certo ne haveva troppo ». Urb. 1039, p. 335*>, Biblioteca Vaticana. 1 Sylvain I, 50. 2 « Ha lasciato tutti gli altri suoi pensieri e piaceri per compiacer la Santità Sua». Girol. Soranzo 91. 3 Su Tolomeo Galli (nato il 1526 o 1527 a Como) e la sua posizione quale secretarius intimus vedi Sickel, Berichte I, 44 ss. ; Susta, Kurie I, xxxiv e, Törne, Ptolomée Galli 55 s. V. anche Richard in Revue d'hist.ecelés. XI (1910), 521. 4 Cfr. Girol. Soranzo 77 ; Giac. Soranzo 135. 5 Sul corso degli affari nella segreteria segreta e il personale ivi impiegato, colla esposizione egregiamente sintetica di Susta, Kuriel, xxxiv s., lxxv, v. pure le notizie dettagliate presso Sickel, Berichte I, 44 ss., 65 ss., 72 ss., 83 ss. ; II 15 ss., 22 ss., 28 s.; Ili, 39 ss., 99 s. Cfr. anche Sickel, Ein “Ruolo di famiglia" des Papstes Pius IV. in Mitteilungen des Österreich. Instit. XIY, 581 s. e Törne 41, 74 ss. Sull’eccellente uditore del Borromeo, G. Fr. Bonhomini, vedi Eiises-Meister, Nuntiaturberichte I 1, Paderborn 1895, xvi ; Reinhardt-Steffens, G. F. Bonhoìnini, Introd. p. xxv. Esempii del rigore di Pio IV verso i suoi segretarii negli * Avvisi di Roma del 6 e 13 aprile 1560, Urb. 1039 p. 1541', 147, Biblioteca Vaticana. Cfr. anche Sickel, Berichte I, 61, n. 1.