7 578 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 10. la chiesa sepolcrale del primo papa doveva compiersi, per quanto grandi fossero le spese. 1 Come racconta Panvinio, Pio IV assegnò sussidi mensili per la nuova fabbrica. 2 Approvò al 1° di marzo del 1560 i privilegi della Fabbrica 3 e diedesi parimenti pensiero perchè i legati fatti alla basilica fossero applicati al loro scopo. 4 Ma per impedire abusi nel maggio 1562 si vide obbligato ad abrogare i privilegi dei commissarii della fabbrica quanto alle indulgenze e ad altre facoltà. 5 D’altra parte però ebbe sollecitudine per la Fabbrica liberandola nel 1565 dalle imposte, che essa dovette pagare da Leone X in poi. 6 Una bolla del 20 giugno 1564 occupavasi dei beni della basilica del principe degli Apostoli. 7 Quale parte personale prendesse Pio IV al compimento della chiesa di S. Pietro se ne ha una testimonianza finora ignota nella relazione dell’agente romano del duca di Mantova in data 29 marzo 1561. Egli notifica che addì 28 il papa era salito sulla cupola di S-. Pietro e lo stesso dì aveva ispezionato un’altra volta la basilica. 8 Pio IV ebbe anche la gioia di vedere talmente progrediti i lavori da potersi facilmente predire che la nuova chiesa, come proclama un contemporaneo, diverrebbe la più grande meraviglia del mondo. 9 mente la mancanza di denaro causarono un arenamento dell’attività edilizia (vedi Vasari VII, 237; Bkown VI 2, n. 788; Ebe, Spàt-Renaissance I, 137; Thode I, 458 s.; V, 155 s.). La sollecitudine di Paolo IV per la restituzione dei beni della basilica di S. Pietro fu l’occasione all’iscrizione con busto, che oggi pure si vede nel passaggio alla sagrestia: vedi Castaldo, Vita del p. Paolo IV, Roma 1615, 160-163. 1 Cfr. in App. n. 75 il * breve del 2 novembre 1564 al nunzio in Spagna, Archivio segreto pontificio. 2Panvinius, Vita Pii IV. Sulle somme spese vedi Fea, Notizie 36. 3La bolla PracclarUm òpus fabricae basii, principia Aposl. nella Biblioteca Barberini, Stamp. TTT, II, 16, p. 274. Le condizioni del tempo non erano favorevoli a collezioni. Alla preghiera del Cardinal Borromeo in data di Roma 3 luglio 1560 diretta ad Alfonso d’Este perchè ammettesse nel suo territorio i commissarri della fabbrica (vedi Cibrario 33) ,questi rispose negativa-mente ; v. la * lettera al vescovo d’Anglona in data di Ferrara 13 luglio 1560, Archivio di Stato in Modena. Breve a Filippo II del 10 maggio 1561 relativo all’aiuto da prestarsi ai commissarii della fabbrica nei Paesi Bassi presso Brown I, 190. 4 Vedi il * breve del 15 gennaio 1562 in App. n. 44 (A r c h i v i o se g reto pontificio) e la bolla del 18 dicembre 1562 in Bull. Rom. VII, 241 s. 5 Vedi Susta II, 151; cfr. 167. “Decreto a Vitellotio card. Camerario in data di Roma 18 gennaio 1565, presso Vespignanius, Compend. privileg. fabricae 8. Petri, Romae 1762, 88. Cfr. Nicol. Maria de Nicolais, De Vatic., basilica, Romae 1817, 18. 7 La * bolla In supereminenti dignitatis A post, specula in data XII Cai. lulii l->" 1564 in Editti della Biblioteca Casanatense in Roma. 8 V. in App. n. 26 la * relazione di Fr. Tonina del 19 marzo 1561, A r eli i -vio Gonzaga in Mantova. 9 Panvinius. Vita Pii IV. Su progetti di Pio IV per far decorare S. Pietro da G. della Porta v. Mèi. d'archéol. IX, 68.