650 Appendice. et altri fratelli Serbelloni, li quali si tengono bene per quanto possono, ma sera dura cosa che resisteno alla omnipotenza di questi tre. Il Papa pero procura di accomodarli quanto può; sono cose solite fra parenti de papi et anche nelle altre corti». Orig. Archivio distato in Modena. 87-89. Pio IV e l’Oriente.1 Specialmente in virtù dei viaggi di scoperta dei portoghesi erano diventate più vive le relazioni coi scismatici delPOriente. Alla chiesa di S. Stefano presso il Vaticano era stato messo un prete d’Abissinia dietro preghiera del quale con breve del 20 febbraio 1560 il cardinal Morone fu nominato protettore degli Abissini e confermato a costoro l’uso della chiesa di S. Stefano.2 Ad uso degli Armeni a Roma 3 Pio IV destinò nel 1505 la chiesa di S. Lorenzo de’ Cavalluzzi ed era pure disposto a concedere una chiesa ai Copti.4 Per due monaci copti d’Egitto che volevano intraprendere un giro d’Europa, il papa rilasciò nel 1562 una lettera di raccomandazione al suo nunzio in Ispagna Crivelli ed a Filippo II.5 Sotto l’io IV comparvero spesso dei vescovi d’Oriente nell’eterna città. Come visitò Roma nel 1550 il patriarca degli Armeni6 ed ivi personalmente nel 1553 compì l’adesione alla chiesa romana Sulaka, il Katholikos dei Siri orientali Ano allora nestoriani,7 così comparve nel 1502 il successore di Sulaka, Abdjesu per ricevere dalle mani del papa il pallio; il katholikos dicliiarossi pronto ad accettare i decreti dogmatici del concilio tridentino.8 Per consiglio di Abdjesu si rifugiò a Roma anche il suo subordinato Àbramo, metropolita dei cristiani di S. Tommaso nella lontana India. Il suo predecessore, Giuseppe, perchè sospetto di nestorianesimo aveva dovuto ritirarsi in Portogallo, ma ritornò e ottenne dal viceré la 1 Cfr. sopra, p. 548. 2 * «Card. Morono. Cum nobis curae sit, sicut decet, ut Aithiopes sive Abys-sini, qui in hac Alma Urbe commorantur, et quos ad Apostolorum limina venire contigerit, nulla a quoquam molestia incommodove afficiantur, et ut ecclesia S. Stephani in Vaticano resque et bona et iura eius omnia ad ipsam et Abyssinos pertinentia salva conserventur, et ut habeant idoneum protectorem, per quern sua desideria, quoties opus fuerit, in nostram notitiam perferre possint », dietro preghiera del priore della Chiesa, Io. Ba/pt. A byti nini, vi nominiamo protettore della chiesa di quegli Abissini (Brevia Arm. 44, t. 10, n. SI, p. 597, Archivio segreto pontificio). Il prete Giov. Battista fu fatto patriarca della nazione abissina il 7 settembre 1565. Gulik-Eubel Ili, 275. 3 Ciaconius III, 882. 4 Cfr. il breve riportato a p. 651, n. 8. 5 Brevia, Arm. 44, t. 11, n. 209: Alexaibdro episc. Cariatensi (senza data), e n. 211 (7 febbraio 1562) a Filippo II. Sul perchè Pio IV considerava questi monaci uniti a Roma v. sotto. 6 Mkrkle II, 15. Cfr. il nostro voi. VI, 219, n. 3. •' Cfr. il nostro voi. VI, 219. 8 Merkle li, 594 n. h. Raynald 1562, n. 28 ss.