Apprezzamento dei risultati delle trattative enipontane. 235 questa condivisa del resto anche da persone perspicaci. Canisio considerò siccome la cosa più importante fra tutte le ottenute dal Morone, che fosse cancellato il passo sulla riforma nel capo e nelle membra.1 A Roma si fu straordinariamente contenti del legato. Il papa, scriveva Borromeo a Morone ai 19 di maggio, ha letto e ponderato la vostra relazione del 13 e posso assicurarvi che durante tutto il suo governo nessuno dei suoi diplomatici gli ha procurato maggiore soddisfazione. Quanto più difficili e importanti furono le negoziazioni, tanto più alto è il merito e la lode che vi spettano. In simile maniera riconoscentissima tornò il Borromeo a scrivere addì 27 maggio.2 La contentezza del papa fu tanto maggiore perchè in vista della coalizione delle grandi potenze cattoliche era egli stesso disposto a concedere nel caso estremo il diritto di proposizione agli inviati ed a lasciar discutere nel concilio la riforma del capo della Chiesa.3 Per la valutazione di ciò che Morone ottenne, è anche importante il giudizio dei nemici di Roma. He Massimiliano, al quale furono comunicati tutti gli atti intorno alle trattative enipontane, ne prese cognizione pieno di sdegno. Ai 24 di maggio egli fece rimproveri al padre per avere ceduto troppo ; dopo che ciò era avvenuto, il meglio essere che egli non si occupasse più del concilio e tornasse a Vienna.1 Anche il cardinale di Lorena, che allora ra in acuta opposizione contro Roma, manifestò il suo malumore per la condiscendenza dell’imperatore, in particolare nella questione della proposizione.5 Comunque pure si apprezzino i risultati delle conferenze a Innsbruck, è fuori di dubbio che l’eminente abilità diplomatica di Morone ha avviato un accomodamento fra imperatore e papa. ' 1 Vedi la lettera di Carisio a Lainez citata nella nota precedente alla lettera dolio stesso a Hosio del 17 maggio 1563 in Canisii, Epist. IV, 209 s. 2 Vedi Susta IV, 18, 31; cfr. 14. Vedi inoltre Steinherz III, 313. Cfr. anche Pallavicini 20, 15, 11. 3 Cfr. Steinherz III, 277, 305 s. 4 Vedi Buci-ioltz IX, 689. Cfr. Gotz, Beiträge zur Geschichte Albrechts V. in Briefe und Akten V, 263, n. 2; Steinherz III, 313. 5 Vedi Sickel, Konzil 509. 6 Pallavicini, che ebbe a disposizione la relazione di Morone del 17 maggio e la corrispondeza coll’imperatore, ha dato in 20, 15 una molto buona relazione delle conferenze enipontane. Invece di servirsi d’essa, Ranke (Päpste I6, 218) diede il massimo peso ad una Bélatione sommaria del Card. Morone sopra la legatane sua nella Biblioteca Altieri, della quale osserva, che essa è il pezzo più importante ofiertoglisi sulle trattative tridentine: nè Sarpi nè Palla -vicini n’avrebbero avuto notizia. La relazione, che spesso incontrasi anche altrove (testo autentico secondo Steinherz III, 312 nell’ Archivio segreto pontificio, Concilio 31, n. 67; alle copie notate da Sägmüller, Papstwalhbullen 150, n. se n’aggiunge una in Archivio Borghese Ser. 2. H. 18, p. 87 s.), difficilmente è rimasta ignota al Pallavicino; egli non la cita certo perchè non risulta nemmeno se provenga dal Morone stesso o da G-herio (vedi Steinherz,