Politica del cardinal legato Este. 387 piere opera di mediazione.1 Il ricevimento da parte della corte fu onorifico, ma freddo. Sebbene a mezzo d’intermediario l’Este avesse dato tranquillanti assicurazioni circa le sue facoltà, il cancelliere L’Hópital si rifiutò di concederne l’usuale approvazione mediante l’impressione del sigillo di stato perchè in contrasto coll’editto di Orléans. Este non si lasciò spaventare da questa prima difficoltà. Da perfetto diplomatico egli cercò di ottenere il suo intento per la via della massima moderazione. Facendo buon viso a cattivo giuoco, egli passò sì completamente sopra la pericolosa politica di Caterina e la dubbia condotta del Navarra da attirarsi in breve i più vivi biasimi dai cattolici rigidi, che fin dal principio s’erano contenuti secolui con diffidenza e avversione. I cardinali Guise e Tournon temevano una diminuzione dei loro poteri. Tutti i Guise e con essi l’inviato spagnolo erano decisi avversari alla politica temperata seguita a Roma, che minacciava le loro mire particolari. Credevano, del pari che il nunzio Gualterio, che gli interessi cattolici potessero tutelarsi soltanto colla caduta del governo d’allora, la cui poca sincerità e doppiezza li muoveva a sdegno. 2 Le loro rimostranze unitamente all’ impressione degli ultimi avvenimenti avevano alla fine reso vacillante anche Pio IV : alla fine d’ottobre egli pareva deciso ad abbandonare l’indulgenza fino allora adoperata.3 Il cardinale Este non si lasciò mettere in imbarazzo nella sua politica di moderatezza nè dal mutato atteggiamento del papa nè dall’esperienza, che faceva in Francia. Pareva ch’egli passasse sopra tutto ; sull’equivoca condotta del Navarra, sulla conferenza di religione e sulla tolleranza del calvinismo. Fin da principio aveva fatto rilevare che era venuto per adoperare dolcezza e per usare rimedii blandi contro la malattia.4 Allo scopo di guadagnar terreno egli sollecitava principalmente il riconoscimento delle sue facoltà, colle quali doveva scuotersi dalle fondamenta l’editto di 1Vedi IIu bue III, 184; Susta I, 295. Sulla corrispondenza di Este colla segreteria segreta vedi le esaurienti informazioni di Susta I, lxxix s.; alle quali io non ho da aggiungere se non che anche la Biblioteca Chigi in Roma M-l 5 possiede una copia del manoscritto dell’Archivio di Stato in Modena, che però, come quella della Biblioteca Regia in Berlino (* Ini. polìt. 39) arriva solo fino al 28 luglio 1562. 2 Vedi Susta I, 209, 231, 232-234, 296. 3 Vedi Susta I, 88 s. Cfr. Sickel, Konzil 225. Per l’umore in Curia sono caratteristici un * Avviso di Soma dell’11 ottobre 1561 (JJrb. 1033, p. 3026, Biblioteca Vaticana) e una * lettera di Caligari a Commendone in data di Roma 11 ottobre 1561, in cui si dice: * « Le cose di Francia vanno malissimo et quasi qui si hanno per disperate: admettono gl’heresiarchi non solo in colloqui ma alle prediche publiche. Ancora non s’intende che la gionta del legato habbiao operata cosa di momento». Leti, di princ. XXIII, 76, Archivio segreto pontificio. 4 Vedi Hilliger, Katharina 310 s.