Filippo II ed Elisabetta d’ Inghilterra. 425 la Quadra se scegliesse un servo devoto di Filippo.1 Dopo la visita di Sidney essa cominciò a distinguere in modo particolare l’inviato spagnuolo e cessò dal tormentare i cattolici : ai 15 di aprile de la Quadra scrive a Filippo II che da tre anni essi non avevano mai avuto maggior pace che negli ultimi tre mési.2 I protestanti inglesi vedevano con grande cruccio tutto questo. Quale seduttore della regina Dudley era non meno malvisto da essi che dai cattolici : precisamente allora la fine violenta della moglie dava ai predicatori materia in pulpito ad osservazioni, che potevano anche non giovare all’onore della regina.3 De la Quadra però non si lasciò ingannare; rispose alle domande di Elisabetta in modo evas'vo ed esortò i cattolici a non fondare speranze di sorta sul matrimonio di Dudley. Malgrado ciò consigliò al suo re di favorire i progetti di Dudley, non potendo le nozze con lui che danneggiare la reputazione d’Elisabetta e toglierle la possibilità di tenere in affanno la diplomazia coll’incertezza sui suoi progetti matrimoniali.4 Filippo II si contenne nel negozio con circospezione e riserva, ma i giuochi di Elisabetta ebbero per essa un vantaggio almeno in quanto che ne venne differito l’arrivo d’un nunzio papale. Filippo fece scrivere a Granvella che il nunzio, di cui era progettato l’invio, non partisse prima che si fosse in chiaro sul matrimonio di Elisabetta con Dudley.5 Non ostante l’insuccesso di Parpaglia Pio IV difatti pensava ad una nuova missione in Inghilterra. L’Earl di Bedford, a mezzo del quale Elisabetta dopo la morte di Francesco II trasmise alla corte francese le sue condoglianze, parlando con Caterina de’ Medici aveva buttato là la frase, che in Inghilterra eranvi varii partiti religiosi e che la regina inglese pregava perciò Caterina di consiglio sul come dovesse condursi. Essere sua intenzione di eliminare la lotta religiosa col partecipare al concilio, ma occorrere che le potenze al di qua delle Alpi si unissero affinchè il concilio potesse discutere colla necessaria libertà. Elisabetta fece questa proposta soltanto per mandare ad effetto sotto il pretesto del concilio una unione dei protestanti inglesi e francesi contro il concilio ecume- 1 de la Quadra a Filippo II, 23 febbraio 1561 ibid 317. 2 Ibid. 335. 3 Aun los predicadores eh los pulpitos trataban dello de manera que preju-dicaban à la honra y servicio de la Èeina. de la Quadra, 23 gennaio 1561, Cor-i'esp. de Felipe II, I, 314. Aunque ella (Elisabetta) ve que los herejes la tratan muy mal, especialmente los predicatores, y que Roberto està peor quisto dellos que de los católicos, de la Quadra, 25 marzo 1561, ibid. 329. 4 de la Quadra a Granvella, 19 luglio 1561, presso Kekvyn de Lettenhove. II, 585. 6 Yo escribo (a Granvella) que no le deje pasar hasta ver qué camino lleva fe plática que os ha movido Sidney. Filippo II a de la Quarra 17 marzo 1561, Corresp. de Felipe II, I, 326.