Ascensione di Carlo Borromeo. 77 Chiesa quando egli, appena ventunenne, fece il suo ingresso ne-l’eterna città. Difficilmente l’esaltazione dello zio sulla cattedra di Pietro ha avuto conseguenza maggiormente benefica di quella d’avere d’un colpo aperta al nipote la via, per la quale in pochi anni diventò uno dei più illuminati duci e dei più attivi promotori della riforma cattolica. Subito, dopo l’arrivo di Carlo, Pio IV diede a vedere la sua propensione per lui talmente che dicevasi lo amasse come la sua pupilla.1 Dapprima gli largì la dignità di protonotario e diversi benefizi.2 E tosto a Milano come a Roma stessa si ragionò che Carlo, il quale era preceduto da buona fama, riceverebbe la porpora.3 Infatti il suo accoglimento nel sacro Collegio avvenne molto presto. Ai 31 di gennaio del 1560 venivano nominati cardinali Carlo Borromeo, Gian Antonio Serbelloni e Giovanni de’ Medici, figlio diciassettenne di Cosimo.4 In breve l’amore di Pio IV accumulò su Carlo altre dignità ed uffici. Ai 7 di febbraio egli ebbe l’amministrazione dell’arcivescovado di Milano, ai 25 aprile la legazione di Bologna.5 Pio IV aveva riservato la direzione degli affari ecclesiastici e politici al cardinale Morone, che tuttavia ri- Analeeta Bolland. XXII, 121. Diede la biografìa più divulgata e leggibile il Gius-sano per la solennità della canonizzazione, Brescia 1610. Raccolse documenti su Carlo Borromeo Aristide Sai,a (3 volumi e fascicolo conclusionale, Milano 1857-1862), che fornì inoltre di Dissertazioni e note e pubblicò la Biografia composta da Antonio Sala (Milano 1858). Molte cose inedite sono usufruite da Charles Sylvain (Lille 1884) e nel periodico San Carlo Borromeo nel terzo centenario della Canonizzazione, Milano 1908-1910. 1 Bollandisti preparano una nuova, ampia raccolta di documenti su Carlo Borromeo ; in essa saranno pubblicati in particolare i documenti degli archivii romani e della Biblioteca Ambrosiana in Milano raccolti dal P. v. Ortroy in lunghi anni di lavoro pieno d’abnegazione. 1 Ricasoli addì 12 gennaio 1560 riferisce dirsi del papa * « Carlo esser l’occhio suo diritto », A r c h i v i o di Stato in Firenze. 2 Cfr. * Avviso di Soma del 27 gennaio 1560, Urb. 1039, p. 122h, Biblioteca Vaticana. 3 Con Sylvain I, 50 s., cfr. 1’ * Avviso di Roma del 13 gennaio 1560, secondo il quale già allora parlavasi del prossimo cardinalato di Carlo ( Urb. 1039, p. 117, Biblioteca Vaticana). Nella * lettera di Giulio Grandi in data di Roma 17 gennaio 1560 si dice : * « Si ragiona che nel concistoro de venerdì proximo la S. Sua promoverà al cardinalato l’abbate Bonromei [sic] suo nipote con darli il suo capello proprio. Questo giovane è molto amato dalla Stfl Sua et veramente dimostra nelle sue attioni esser assai meritevole,». Archivio di Stato in Modena. 4 V. Acla consist. presso Raynald 1560, n. 92 ; Massarelli presso Merkle II, 341 ; Bondcnus 523 ; Ciaconios III, 889 s., 896 s. ; * relazione di Ricasoli del 31 gennaio 1560, Archivio di Stato in Firenze. 6 V. Acla consist. loc. cit. ; Massarelli 344. Il breve di nomina per Milano del 23 febbraio 1560 presso Sala, Fascicolo cmielus. 12 ss. Un motuproprio del-l’8 febbraio 1560, ampliato con un breve del 1° maggio 1561, assicura all’arcivescovo la libera disposizione su tutti i benefici spettantigli. Sala, Documenti I, 119, s., 137 s.