I maestri neerlaudesi di musica. 301 Cambrai. È il primo, i cui lavori mostrano stile reale; 1 profondo calore di sentimento e schietto senso di bellezza si manifestano in essi nel modo più attraente: quasi generalmente l’espressione d’una mestizia meravigliosamente dolce e di leggiadro fervore è diffusa nei suoi pezzi di musica.21 più valenti scolari di Dufay sono Binchois, parimenti un ecclesiastico dell’Hainaut, e specialmente Busnois, le cui opere rivelano già un progresso sul Dufay ; mentre la musica precedente non va oltre all’« involgere in armonia » una data melodia presa ad esempio dal corale gregoriano, ora comincia a reggersi da sè ed a proseguire i suoi proprii fini.3 Una seconda scuola neerlandese inizia con Giovanni Okeghem, morto quasi centenario nel 1512. Probabilmente oriundo della Fiandra orientale, fu cantore nella cappella di Carlo VII e di Luigi XI, poi tesoriere della chiesa capitolare di S. Martino di Tours. Okeghem padroneggia in grado sorprendente tutti gli artifici canonici e altri, ma insieme sa inspirare alla sua musica « l’anima che canta » ; trovansi in lui « intieri periodi del più meraviglioso maneggio melodico e di straordinaria grazia e fervore d’espressione ». 4 Una cantata funebre per la sua morte lo dice il principe della musica. Sulla seguente evoluzione dell’armonia egli ha esercitato la più vasta influenza. Già Giacomo Obrecht (f 1507) può aversi in concetto di suo scolaro. Ma segnatamente ad opera di Josquin de Prés il modo di Okeghem fu diffuso in Italia, Francia ed anche in Germania, ove seguironlo i grandi compositori Enrico Isaak 5 e Lodovico Senfl. 6 Josquin poi è nel numero « dei più grandi genii musicali d’ogni tempo ». Esperto di tutte le arti e artifizi della composizione, fu egli tuttavia che « con mano poderosa aprì attraverso lo spinoso folto la via, che condusse ad un’arte più moderata ». 7 Ad onta della costrizione delle forme impostagli dal tempo, dalle sue opere si sprigiona un « animo profondo, puro, che sente fortemente ed è anzi capace delle più potenti commozioni passionali ». Sempre più egli si rende libero da parecchie imperfezioni delle sue prime opere fintanto che riesce alla fine ad « opere auree, monde da scorie, che stanno completamente all’apogeo della perfezione artistica ». 8 Josquin era nato circa il 1445 nel-l’Hainaut, probabilmente a Condè, ove pure morì nel 1521. Appar- 1 Ambros II, 496. 2 Ambros II, 497. Cfr. F. X. Haberl, Bausteine für die Musikgeschichte I: Wilhelm Du Fay, Leipzig 1885; cfr. Hist.-pol. Blätter XCYII (1886), 279 ss. 3 Ambros II, 504. 4 Ibid. III, 175. 5 Ibid. 389 ss. E sua la canzone Innsbruck, ich muss dich lassen, di cui si servi Hel Kyrie della sua Missa carminum; ibid. 389, 394. 6 Ibid. 414 ss. ’Ibid. 207. 8 Ibid. 208 s.