16 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 1. largire benefici del valore di 50,000 e 60,000 scudi, come quel Simon Mago, che tutti conoscevano. 1 Ciò nonostante, vivente tuttavia Paolo IV, il suo stesso nepote Cardinal Carafa lavorò, contando sull’aiuto di Francia, all’elevazione dell’Este. 2 Il cardinale di Ferrara era stato per ben tre elezioni papali candidato di Francia 3 e doveva esserlo tanto più dopo la morte di Paolo IV, poiché era imparentato cogli uomini di Stato francesi dirigenti, coi Guise. 4 Egli stesso poi mirava con tutto il fervore alla dignità pontificia, quantunque non avesse alcuna aspettativa a causa della sua manifesta indegnità. 6 La sua inesauribile ricchezza, il favore dei principi, lo splendore della sua illustre famiglia tornavangli utili nei suoi sforzi altrettanto come le sue qualità personali : possedeva egli infatti, giusta il Guidi, una vigilanza da spaventare, una tenacia fino all’incredibile ed insieme una dote straordinaria di socievolezza, a mezzo della quale guadagnava tutti. 8 Per non tagliare il passo alle sue speranze, egli seppe far sì che venissero messi avanti come candidati dei cardinali per la cui elezione non eravi speranza e che pel contrario non venissero presi in considerazione quei tali, che godessero il favore di molti. Grande correità gli spettò della lunga durata del conclave. Dopo Este il governo francese desiderava papa il cardinale Tournon, e in terzo luogo il cardinale Gonzaga. Vennero inoltre dichiarati graditi da parte francese anche alcuni altri cardinali, come Pisani, d’Armagnac, du Bellay. Carpi invece doveva essere incondizionatamente escluso ; 7 temevasi cioè che, papa, egli avrebbe tentato di riacquistare alla sua famiglia il perduto principato di Carpi, suscitando così complicazioni politiche. 8 Del resto ora la Francia non aveva più nell’elezione papale lo stesso interesse di prima. Dopo la morte di Enrico II (10 luglio 1559) era giunto al trono il minorenne Francesco II e la reggenza dei due Guise 1 Navagero il 29 maggio 1557 presso Brown VI, 2, n. 907, p. 1123 s. ; cfr. Na-vagero il 20 marzo 1557, ibid. VI 3, App. n. 159, p. 1659. 2 Navagero il 30 maggio 1556, presso Brown IV 1, n. 500. 3 Cfr. il nostro vol. VI, 17, 304, 341. 4 Cfr. Lettres de Catherine de Médicis I, 123 s. 5 * « La notte seguente [ 17 settembre] Ferrara cominciò a esser dietro alle sue prattiche gagliardamente et per tutto il giorno seguente non restò di tempestare, benché ogn'homo conoscessi l'impossibilità » (il corsivo ò in cifra). Così Francesco di Guadagno al duca di Mantova 20 settembre 1559, Arcbivio Gonzaga in Mantova. «Ferrara no entra en el juego, si no es en contradecir a Carpo». Vargas a Filippo II, 28 settembre 1559, presso Döllinger, Beiträge I, 269. SulTEste cfr. Requesens a Filippo II, 5 gennaio 1565, ibid. 582. 6 Guidus 622. 7 Francesco li al suo inviato a Roma, 27 agosto 1559, presso Ribier II, 830. 8 Müller 60. Fr. von Thurm a re Ferdinando, il 3 novembre 1559, presso W ahrmund 260: « timet Carpensem Ferrariensis propter iura, quae super op-pido Carpi praetendit ». Il principato era andato perduto pei Carpi già nel 1527.