150 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 4 a. come termine dell’apertura. Quali legati vennero presi in vista Morone e Seripando.1 Poco dopo, la notte dall’8 al 9 ottobre, arrivò a Eoma la novella dell’infruttuosità della missione di Toledo. Yargas, che subito dopo ebbe udienza, racconta d’aver trovato il papa avvilito, quantunque questi si fosse aspettato appena cosa diversa. Al Yargas Pio dichiarò : ora che il concilio nazionale francese è fermamente deciso, penso da parte mia di non differire più a lungo la convocazione del concilio ecumenico. Non calcolo più sulla Francia e credo che anche l’imperatore sarà in seguito riservato per timore di complicazioni in Germania. Il re di Spagna è l’unico mio appoggio. Lo pregherò di dare il suo consenso a che il concilio sia aperto come continuazione del precedente a Trento, donde più tardi potrà trasferirsi in un altro luogo più conveniente e che paia buono a Sua Maestà. Spero che dopo l’apertura anche l’imperatore ed altri, che ora tuttavia esitano, aderiranno. In un’altra conferenza con Yargas, ai 10 d’ottobre, il papa dichiarò che indirizzerebbe una lettera di sua mano a Filippo II. Questa, in data dell’ll ottobre, fa risaltare l’immutabile risoluzione di procedere alla continuazione del concilio di Trento ; essa insieme a quella del 5 ottobre fu portata in Spagna da Gherio, vescovo d’Ischia.2 Il 13 ottobre il papa comunicò anche all’inviato francese d’essere fermamente risoluto di continuare il concilio di Trento. Lo stesso dì trattò del negozio nella congregazione dei cardinali, e quasi tutti approvarono il progetto di aprire il concilio mediante la revoca della sospensione.3 All’inviato imperiale Arco Pio IV addì 14 ottobre dichiarò che non poteva differire oltre il giorno di S. Martino la revoca della sospensione : prima tuttavia attendere con ardore la risposta dell’imperatore e dei re di Spagna e di Francia.4 A buon diritto fu osservato6 essere uno spettacolo quanto mai caratteristico che un naturale così sanguigno come Pio IV ad onta di tutte le contrarietà si sia con tanta conseguenza mantenuto fermo al piano della continuazione del concilio. L’alta dignità di supremo reggente della cristianità sollevò Pio IV come sopra se stesso. Essa gli diede la forza di non intiepidirsi nell’attuazione del grande compito per quante nuove difficoltà pure si presentassero. Il con- 1 V. le relazioni di Vargas presso Yoss 101 s., ove si rettifica l’erronea narrazione di Sarpi. Cfr. anche la lettera dell’inviato portoghese dell’8 ottobre 1560 in Corpo dipi. Pmiug. IX, 48 s. S’era fatto il nome di Morone quale legato già al principio di giugno del 1560: v. la relazione di Yargas presso Voss 45, n. 89. 2 V. Voss 102 s.; Ehses, Berufung des Konzils 15 s. e Vili, 86. 3 V. Corresp. de Babou de la Bourdaisière 45; Sickel, Konzil 116 s. ; Briefwechsel des Kard. O. Tkuchsess 215 e le relazioni presso Ehses Vili, 88 s. 4 V. la relazione di Arco del 15 ottobre 1560 presso Sickel, Konzil 104. “Voss 104.