La Congregazione del concilio. 279 affidato la cura per la conferma ed attuazione del concilio, di vigilare perchè i decreti fossero esattamente osservati. I medesimi cardinali dovevano mandare in esecuzione anche le già vecchie disposizioni riformative sulla Penitenzieria, e diversi tribunali romani, che non erano sufficientemente osservate. 1 In casi dubbii però gli otto cardinali non decidessero da sè, ma riferissero al papa. In breve Pio IY elevò a dodici il numero dei membri di questa congregazione cardinalizia,2 destinando a segretario il famoso latinista Giulio Pogiani, la cui abile penna diede una veste classica a gran numero di decisioni. 3 Più tardi i poteri di questa congregazione vennero notabilmente ampliati svolgendosi così a formare la congregazione cotanto importante per l’interpretazione del concilio tridentino. 4 Nella sfera di competenza della congregazione del concilio cadevano solamente i decreti di riforma del sinodo, non le decisioni dogmatiche ; il concilio stesso aveva cercato di assicurare la sotto-missione alle medesime disponendo che in un sinodo provinciale tutti i membri, il vescovo alla testa, dovessero solennemente accettare il concilio, promettere obbedienza al papa e pubblicamente rigettare tutte le eresie, in particolare quelle condannate a Trento. 5 Inoltre tutti coloro che in futuro sarebbero scelti all’ufficio di vescovi dovevano mandare al papa la loro professone di fede 6 e tutti quelli che ottenessero un posto nella cura delle anime erano obbligati a fare la loro professione di fede e la promessa giurata di obbedienza verso la Chiesa romana. 7 II concilio non aveva redatto una formula per la professione di fede, sebbene ne avesse a disposizione uno schizzo. 8 Con una bolla del 13 novembre 1564 'Motuproprio del 2 agosto 1564 in Pogiani Epist. IX, liii e nelle edizioni del concilio tridentino. È possibile che l’idea della Congregatió cardinalium concila Tridentini interpretimi fosse suggerita al papa dal vescovo Ugo Boncom-pagni, il futuro Gregorio XIII (SâgmÜller in Archiv jür Icathol. Kirchenrecht 1900, 12-14), ma purtroppo finora l’unica fonte è un autore si poco sicuro come il Sarpi. 2 Prima del 5 aprile; vedi Pogiani Epist. IV, 17. 3 Pogiani Epist. I, 335-496. Abbracciano l’intervallo dall’8 ottobre 1564 al 25 settembre 1568. 4 Sulla Congregazione del Concilio cfr. G. Phillips, Kirchenrecht VI, Regen-sburg 1864, 625; Wakmz, lus decretatium II, Romae 1899, 752; R. Paraire, La sainte Congrégation du Concili. Son historié, sa procedure, sou autorité, Paris 1897. 5 Sess. 25, de réf. c. 2. 6 Sess. 24, de réf. c. 1. ’ Sess. 24, de réf. c. 12. 8 Canones super abusibus sacramenti ordinis (presentati il 30 aprile 1563) °an. 17. Le Plat VI, 41. Già ai 4 di settembre del 1560 fu secondo Laemmer, Melet. 212 s., stabilita una formola di giuramento, che i vescovi e prelati dovevano giurare assumendo il loro ufficio e nell’ordinazione.