L’Inquisizione a Milano. 501 come assessori dei membri dell’inquisizione spaglinola, 1 durava ancora quando Pio IV morì nel dicembre 1565 lasciando al successore il processo Carranza quale sgradita eredità. Il papa era e rimase poco edificato dalle sue esperienze coll’ecclesiasticismo statale spagnuolo. Alludendo alle solennità, con cui s’erano ricevuti nel 1565 i giudici papali, mentre nello stesso tempo vole-vansi ammettere i concilii provinciali richiesti dal concilio di Trento soltanto alla presenza d’un ufficiale civile, Altemps scriveva il 17 novembre 1565 a Boncompagni parere che in Spagna dominasse l’opinione, che manifestandosi soggetti e devoti in simili cerimonie esteriori, si potesse poi essere tanto più recalcitranti e pertinaci in altre cose. 2 Un’istruzione pel nunzio Castagna dell’agosto 1565 3 è piena d’amare lagnanze sulle usurpazioni degli ufficiali spagnuoli in cose ecclesiastiche, e uno scritto querela-torio dello stesso tempo racconta che il presidente Figueroa a difesa di tali usurpazioni del consiglio di stato più volte aveva apertamente detto, non esservi papa in Spagna. 4 Precisamente quando il trattamento di Carranza aveva suscitato in Italia sì alto malcontento contro l’inquisizione spagnuola, arrivò al principio d’agosto del 1563 a Trento,5 e in breve dopo la metà del mese a Milano 6 la notizia, che Filippo II intendeva introdurre nei suoi possedimenti dell’Italia settentrionale a lato o piuttosto in luogo della mite, meramente ecclesiastica Inquisizione avutasi fino allora, il Santo Officio secondo il modello spagnuolo 7 e che non era parso bene al papa di opporre resistenza al desiderio del re spagnuolo. 8 In realtà l’arcivescovo di Messina, Cervantes, era stato nominato inquisitore generale nel Milanese e ai 7 d’agosto 1563 fu mandata ai legati del concilio l’istruzione di congedarlo dal sinodo tosto che il chiedesse. 9 Per queste notizie nacque a Milano la più grande eccitazione. Nella seduta del consiglio cittadino tosto convocato, poi nella sua risposta a Eoma, come in posteriori suppliche al papa, fu detto apertamente che l’introduzione dell’inquisizione spagnuola importava la mina del ducato: ove il progetto venisse attuato, i 1 Castagna a Altemps, 18 dicembre 1565, ibid. 47 s.; cfr. 50. 2 Oorresp. dipi. I, 31. 3 Ibid. 21 s. • 4 Ibid. 444. 6 Borromeo a Simonetta, 4 agosto 1563, presso Susta IV, 175. 6 Lucio Cotta al vicario Gottardo Reina, Roma 18 agosto 1563; cfr. Verga 9. 7 Oltre l’opera di Verga cfr. anche Palla vicini 22, 8, 2-4; Cantìj, Eretici III, 38 ss.; Balan VI, 507; Caroereri in Rivista Trident. X (1910), 82 ss. e la bibliografìa data da Susta IV, 168, n. 8 £. S