Filippo II ed Elisabetta d’ Inghilterra. 423 tosto che mutarla ; curasse il de la Quadra che Parpaglia non venisse non volendo ella recar dispiacere al papa. Poi si ricordò d’avere prima detto a de la Quadra d’essere d’una sola fede con lui: cominciò a disputare e da ultimo dichiarò che in tutti i punti essenziali doveva esistere appena una differenza fra lei e l’inviato.1 Anche il nunzio in Francia scrisse a Parpaglia di non proseguire.2 In ottobre Parpaglia tornò in Italia.3 Per i suoi passi contro Parpaglia Filippo II raccolse severo biasimo da parte dei cattolici : i cattolici inglesi dolevansi che la politica di lui fosse in colpa, che l’eresia mettesse radici nel paese.4 Allorquando Nicolas de Pellevé, vescovo d’Amiens, legato pontificio in Scozia, nel ritorno toccò Londra espose all’ambasciatore spagnuolo la sua opinione nel senso, che l’invio di un nunzio in Inghilterra fosse del tutto opportuno. Le stesse lamentele contro Filippo fecero sentire gli inviati francesi per la Scozia, Montine, vescovo di Yalence, e Randan. Pellevé trovava la ragione per cui indirettamente Filippo favoriva « la cattiva causa d’Elisabetta » nei progetti matrimoniali di lui per la regina inglese.5 Veramente fin dal principio era stato proposito di Filippo di legare mediante un favorevole matrimonio Ehsabetta alla politica habsburgica e di determinarla a ritornare sulla via presa dell’innovazione religiosa : anzi per questa via pacifica sperava di arrivare alla mèta più facilmente che mediante guerre e la forza. In primo luogo egli offrì la sua propria mano alla regale cognata. Poiché Ehsabetta rifiutò, da Vienna si raccomandò come sposo l’arciduca Carlo d’Austria. Queste proposte erano gradite alla regina perchè fintanto che vi fosse l’aspettativa di un matrimonio con un Habsburg essa credevasi come sicura dalla scomunica pontificia. Edotta dalla esperienza della sorella maggiore, essa era risoluta in generale di non maritarsi e tale decisione aveva pronunziata recisamente dinanzi al Parlamento. In altra occasione però tornò anche ad esprimersi in senso contrario, tanto che nessuno sapeva ciò che propriamente volesse e la speranza dei suoi pretendenti 1 Se puso en disputas y en querer me provar que en lo substancial no diferiamos casi en nada. Kervyn de Lettenhove 11, 516; Corresp. de Felipe II I, 302 s. Cfr. Guzman de Silva, 26 aprile 1565, Colección de docum. inéd. XXVI, 539. 2 de la Quadra a Parpaglia, 29 luglio 1560, Collección de docum. inéd. XXVI, 518. 3 Stevenson, Calendar, Foreign 1560-1561, n. 815, 7. Si fermò otto giorni ad Orléans, donde mosse alla volta di Roma il 20 novembre. Ibid. n. 737, 10. 4 de la Quadra a Filippo II, 25 luglio 1560, Corresp. de Felipe II, I, 303 El querer V. 31. sustentar á esta Reina por la conservación de sus Estados, es causa que la herejía haga raíces en este Reino. Filippo II scrive in margine di proprio pugno: Este capitulo es bien mirar. 6 de la Quadra, 12 agosto 1560, presso Kebvyn de Lettenhove II, 522.