178 Pio IV. 1559-1565. Capitolo 4 c. dalla serie dei cardinali novelli creati il 26 febbraio vennero scelti altri tre legati : Seripando, Hosio e Simonetta.1 I cardinali incaricati della rappresentanza del papa erano eminentemente adatti alla loro missione.2 Stava alla loro testa come presidente del collegio legatizio Ercole Gonzaga, cardinale di Mantova, decorato della porpora già da Clemente VII, un personaggio distinto per molti rispetti, splendente per importanti qualità personali. Se anche l’ardente mira alla tiara getta un’ombra sul suo carattere, il figlio della celebre Isabella d’Este, a causa delle sue ricche esperienze di molti anni, della sua vasta scienza, del suo zelo per la riforma, della sua condizione di principe e della parentela coll’imperatore va tuttavia segnalato come un degno e capace rappresentante del papa Ercole Gonzaga era principalmente diplomatico, non dotto teologo. Ciò che gli mancava a questo riguardo, possedevano in larga misura gli altri legati : Simonetta, Puteo, Seripando ed Hosio. Ludovico Simonetta, rampollo d’una famiglia milanese d’umanisti, assunse a lato del Gonzaga la posizione più importante, quantunque per essere stato nominato cardinale solo ai 26 di febbraio del 1561, fosse per ordine il più giovane dei legati. Valente canonista, egli compare come il vero uomo di fiducia di Pio IV, di cui rappresentò i diritti con ardente zelo e grande prudenza. È significativo, che oltre al presidente solo Simonetta disponesse di cifre per la corrispondenza con Roma. Giacomo Puteo, cardinale dal 1551, aveva prestato importanti servizi alla Chiesa sotto Giulio III e Paolo IV. Come Simonetta possedeva profonde e vaste cognizioni in diritto canonico. Ciò rendeva i due uomini egregiamente idonei a mantenere alti i diritti della Santa Sede contro le tendenze conciliari. Splendevano egualmente per erudizione teologica Hosio e Seripando : il loro carattere era altrettanto diverso come la loro origine. Girolamo Seripando discendente da una nobile famiglia di Puglia, è certo l’uomo più eminente di cui poteva allora gloriarsi l’Ordine degli Eremiti Agostiniani. Paolo III nel 1538 aveva nominato priore generale questo italiano meridionale, distinto come predicatore, teologo, ciceroniano, grecista e specialmente 'Vedi Massarelli presso Merkle II, 351. Cfr. Bondonus 546; Seripandi Comment. 464; lettera dell’inviato portoghese del 14 marzo 1561 in Corpo dipi-Portug. IX, 196 s.; * relazione di Saraceni del 14 e 18 marzo 1561, Archivio di Stato in Firenze. 2 Per quanto segue cfr. le eccellenti dilucidazioni di Susta I, xliii s.; ivi s. V. inoltre Sickel, Berichte V, 65 s.; Sol, Il card. L. Simonetta in arch. di Soc. Rom. XXVI, 185 s.; Eder I, 119 s.; Lauchert 536 s. Su Seripando cfr. il nostro voi. V, indice s. v.; su Puteo voi. VI, indice s. v. La dissertazione di Giovanni Drei, La politica di Pio IV e del card. E. Qonzaga 1559j60 nell’-ArcTi.. d. Soc. Rom. voi. XL, non mi fu purtroppo accessibile