Conseguenze della concessione del calice ai laici. 359 anche speranze troppo tese. Come scrisse a Eoma Delfino, a Vienna due terzi dei luterani e dei sospetti nella fede tornarono a professarsi cattolici.1 Non vi ha dubbio, notificava egli ancora ai 20 di novembre del 1564, 2 che a Vienna e nella invero piccola diocesi di Vienna la concessione del calice opera beneficamente: ogni dì cresce la partecipazione alla predica ed ai divini uffizi. Dopo sì incoraggiante inizio, nel giugno si spedirono anche nelle altre provincie ecclesiastiche i brevi ad esse destinati, furono chieste e dal papa subito accordate nuove concessioni per le diocesi di Olmiitz, Breslavia, Wiener-Xeustadt e Laibach.3 Antonio Brus esultò ricevuto il breve perchè il regno di Boemia fosse ristabilito: anche l’arcivescovo di Gran ripromettevasi copiosi frutti per la religione cattolica in Ungheria dalla concessione del calice. 4 Con soddisfazione il papa potè dare ai cardinali addì 14 luglio 1564 la prima notizia della concessione già da tempo avvenuta del calice. Avergli l’imperatore rappresentato che senza tale concessione la Germania diventerebbe non solo eretica, ma pagana ; non pubblicamente, ma solamente in segreto essersi fatte consultazioni in materia con alcuni cardinali e già membri del concilio tri-dentino affinchè fosse più libera la manifestazione delle idee, ben sapendo con quanti artifizi e minacce si fosse combattuto il calice. Dare lui molto peso all’opinione dell’imperatore, che allora giaceva sul letto di morte con sentimenti i quali neppure in un gesuita o monaco potrebbero trovarsi più elevati e soprannaturali. 5 Per Ferdinando I infatti la concessione papale fu una grande consolazione nella sua ultima malattia. Ai 17 di maggio fece scrivere a Eoma, che nessun documento papale avevagli procurato tanta gioia come il breve sul calice. 6 Egli morì ai 25 di lu- 1 Acta consist. presso Raynaed 1564, n. 35. 2 Steinherz IV, 244. 3 Steinherz IV, 140, 167. Anche pel vescovo di Gurk nella sua qualità di amministratore di Vienna fu allora steso un nuovo breve. Quello per Breslavia è stampato appo Kästner, Archiv für die Geschichte des Bistums Breslau I, (1858), 262 s.; cfr. J. Jungnitz, Visitationsbei'ichte der Diözese Breslau , Archi-diakonat Breslau, Erster Teil, Breslau 1902, 20. La concessione del calice per quella parte di Stiria, che stava sotto il patriarcato di Aquileia, fu chiesta fin dal luglio 1564, ma accordata soltanto il 24 settembre 1565 (Steinherz IV, 166, 169, 391). Stampa del breve in Pogiani Epist. Ili, 162 s. e in Beiträge zur Kunde steiermärkischer Geschichtsquellen IX (1872), 115 s. Il breve per Magde-burgo fu rimandato a Roma senza averne fatto uso (Steinherz IV, 139), quello per Brema consegnato (Canisii Epist. IV, 575). 4 Delfino a Borromeo, 13 luglio 1564, presso Steinherz IV, 155. Antonio Brus pubblicò il breve sul calice ai 23 di luglio del 1564, Frind 7 e Urkunde 17. 6 * Acta consist. card. Gambarae al 14 luglio 1564, Biblioteca Corsini a R o m a 40-G-13, p. 333 ss. Come fosse stato ignoto prima a Roma il breve sul calice appare dal fatto che Lainez ai 24 di giugno ne chiese copia al Ca-nisio, Canisii Epist. IV, 573. 6 Steinherz IV, 123.