Documenti inediti e comunicazioni d’archivii. N. 76, a. 1564. 637 Parigi, Biblioteca Nazionale: Cod. 10051; vedi Montfattcon, Bibl. II. 892; v. anche Marsand I, 322 s. Parma, Biblioteca Palatina. Pistoia, Biblioteca Forteguerri: Cod. E. 359. Praga, Biblioteca Nostitz: Cod. VII, 92 s. Roma: 1. Biblioteca Vaticana; a) Cod. Bari. 5332; b) Cod. Vatic. lat. 5099, p. 149 s.; 8167; 9730, p. 109 s.; c) Cod. Ottob. 876 ; 2264, p. 1 s.; 2418, p. 97 s. (colla data falsa del 1574); 21/30, p. 1 s.; 2689, p. 72 s.; 2767, p. 119 s.; 2808, p. 2G7 s. 2. Archivio segreto pontificio: Misceli., Arni. XI, 182 e Variai Polit. t. 24, p. 297 s. e t. 95, p. 360 s. 3. Bibl. Vittorio Emanuele, Fondo Gesuitico 156. San Severino (Marche), Biblioteca Comunale: Cod. XLVI. Stockliolnia, Biblioteca: Hist. Ital. Misceli., p. 101 s. Upsala, Biblioteca: Ms. Celsius N. 54. Venezia, Biblioteca Marciana: 4 copie; vedi Frati loc. cit. Vienna: 1. Biblioteca di Corte, Cod. 6302, p. 1 s.; 6336 (Ramgoni 15), p. 278 s.; 6625, p. 290 s. 2. Biblioteca Liechtenstein, Cod. G. Vili 29, p. 155 s. In tutti questi codici il Commendone è nominato autore. Il dubbio sollevato da Ranke (Pàpste III8, 57*) è del tutto infondato. La dedica a Girolamo Savorgnano manca in molti codici, ciò che non può sorprendere. Degli storici della letteratura Tikabosciii per primo (VII 1, 313) ha richiamato l’attenzione sulla scrittura, che gli era nota dal codice Bolognese. Ranke (III, 57*; cfr. anche I, 133) cita il Discorso sul codice viennese, di cui ambe le volte dà la segnatura errata Rangoni 18 storici moderni occuparonsi della trattazione del Commendone Susta (Pius IV. 102), poi Tòrne (Gallio 4 ss.) e da ultimo Frati nella Nuova Antologia del 16 aprile 1914, p. 726 s. Variano le opinioni circa il tempo in cui fu composta. È del tutto falsa quella di Ranke, che «secondo ogni apparenza appartenga al tempo di Gregorio XIII ». Vi sta in contrario già il titolo ricorrente nella maggioranza dei codici «Monsignor Commendone Vescovo di Zante», dignità che Commendone ottenne al principio del pontificato di Paolo IV. È parimenti falsa l’opinione di Mai (Spicil. VI, 4), che adotta l’anno 1554. Nè è giusta quella di Tòrne, che appartenga al governo di Paolo IV : nell’esemplare della scrittura all’Archivio Graziani ricordandosi Paolo IV è cancellata la parola presente presso Papa. Palermo (I manoscritti Palatini I, 321) oscilla fra il 1555 e il 1559; Cantù (Eretici II, 66) si dichiara a favore di quest’ultimo anno. Questi dati non possono prendersi in considerazione perchè dal contenuto risulta che il Discorso fu scritto dopo il viaggio di Commendone in Germania nel 1561. E poiché in un luogo si legge : « perchè già siamo al quinto anno del presente [papa] », bisogna ammettere come anno di composizione il 1564. per il quale Frati loc. cit. 728 adduce anche una lettera dal Cod. 2376 della Biblioteca universitaria di Bologna. Le comunicazioni fatte finora dal prefato erudito sul Discorso, non ne esauriscono affatto l’interessante contenuto. Cfr. qui addietro p. 310 ss. 1554. Nè è giusta quella di Tòrne, che appartenga al governo di Paolo I \ :