Morte improvvisa di Fed. Borromeo (19 nov. 1562). 89 • on,segnò all’amato Federigo il bastone di capitano col diritto ¡d una pensione mensile di 1000 ducati. 1 Ai 22 dello stesso mese Federigo partì alla volta di Trento come rappresentante del papa per prestare il corteggio d’onore nel viaggio verso la nuova patria alla figlia del re romano Ferdinando, sposa del duca di Mantova. 2 Un anno dopo Filippo II apprestavasi ad innalzare il fino allora conte a marchese d’Oria, nascendone 1’ apparenza, che in breve il nome Borromeo gareggierebbe in splendore e fama con quello dei Farnese e dei Medici, quand’ecco affatto inaspettatamente, dopo una malattia di soli otto giorni, Federigo soccombere il 19 novembre 1562 ad un accesso di febbre. 3 Lo splendido funerale preparato per lui cotanto rapidamente rapito parve dovesse essere anche la pompa funebre per la gloria di casa Borromeo. Nel drappo mortuario intessuto in oro, che nelle esequie del 25 novembre copriva sotto baldacchino dorato il sarcofago, 4 avrà il cardinale Borromeo veduto il simbolo del tramonto, irradiato di splendore, della sua famiglia. La morte improvvisa dell’appena ventisettenne nepote, tanto teneramente amato, riempì il papa del più profondo dolore, 5 che 1 Vedi Bondonus 541. 2 Vedi Massarelli presso Merkle 355 ; Bondonus 549. Cfr. C. Giuliani in Ardi. Trentino III (1884), 14 s. 3 Vedi Bondonus 543, ove però l’editore Merkle, del resto sì accurato, non ha avvertito che invece di 19 Augusti va sicuramente letto 19 Novembris. Hanno questa data numerose altre fonti, come, oltre alle addotte presso Sickel, Berióhte III, 90 s. e Susta, Kurie III, 89 s., 1) una lettera del Borromeo a Cesare Gonzaga del 19 novembre 1562 presso Sala, Documenti III, 241 ; 2) * lettera di Fr. Tonina del 20 novembre 1562, Archivio Gonzaga in Mantova; 3) * lettera di Alf. Roselli del 19 novembre 1562, Archivio di Stato in Modena. Cfr. anche le lettere di Boiromeo del 24 novembre 1562 (colla falsa data del 1561 erroneamente collocata presso Sala, Docum, III, 99), 3 dicembre 1562, 5 aprile 1563, 2 settembre 1564 (trasporto della salma a Milano) presso Sala, Docum. Ili, 242, 262, 308. La notizia dell’ ottenimento del marchesato d’Oria arrivò solo quando Federigo era agli estremi (Kervyn de Let-tenhove III, 212. Sickel, Konzil 403). Epitafìo satirico a F. Borromeo in Giorn. d. lett. Ital. XXXVI, 212. 4 Bondonus 544. * Lettera di Alf. Roselli del 25 novembre 1562, Arch i-vio di Stato in Modena. 5 II 18 novembre 1562, quando le condizioni di Federigo s’erano fatte disperate, Fr. Tonina riferisce: *«N. S. ni ha sentito et sente infinito dispiacere et questa notte gli andò a otto hore a vederlo et egli poi, o per dispiacere o per il disturbo, si dice che vomitò quanto hieri sera havea magnato et resta anch’esso travagliato ». Il 20 novembre Tonina scrive : * «Resta adunque dirle che N. S. ha sentito et sente di questa morte infinito dolore, et chi fu presente dice che disse, Manus Domini tetigit me, et un altra volta disse, orsù bisogna portarla in pace, questi sono i nostri peccati ». In un * Avviso di Roma del 21 novembre 1562 si legge : * « S. Stil quand’ebbe tal nuova stava a far segnatura e sospese la penna, tornò a seguirla et prestandogli il card. Borromeo disse : Manus Domini tetigit nos » (Archivio di Stato in Napoli, G. Farnes.). Secondo la * relazione di Tonina del 28 novembre 1562 nella con-