Sinodi. L’Ormaneto a Milano. 341 ch’erano domenicane in un convento di Milano, Pio IV stesso scrisse per vincerne l’avversione contro le nuove disposizioni.1 Il concilio tridentino aveva dato speciale importanza alla celebrazione di sinodi diocesani e provinciali. Fin dal 1562 tenne un sinodo di riforma il vescovo Girolamo Vida; 2 seguirono nel 1564 e .1565 con concilii diocesani Ravenna, Napoli, Como.3 Negli stessi anni ebbero luogo a Reims e Cambrai dei sinodi provinciali per promulgare le deliberazioni tridentine. Fu di particolare importanza il concilio provinciale di Milano, che formò come l’introduzione alla grandiosa attività episcopale, per la quale Carlo Borromeo ha legato per sempre il suo nome all’attuazione del concilio tridentino. Quantunque trattenuto a Roma dal papa, Borromeo non aveva perduto d’occhio la diocesi sua. Allo scopo di avviarvi una riforma a fondo, egli chiese al vescovo di Verona l’egregio Niccolò Ormaneto, che s’era addestrato sotto il più grande vescovo riformatore del periodo pretridentino, Matteo Giberti, 4 era andato in Inghilterra col cardinale Pole,5 partecipò al concilio di Trento ed allora presiedeva da semplice parroco ad una piccola comunità. 6 Nel luglio del 1564 Ormaneto andò a Milano e cominciò il rinnovamento morale del vescovado affatto trascurato convocando un sinodo di 1200 ecclesiastici diocesani e pubblicando le disposizioni del concilio di Trento. Egli venne aiutato da preti della scuola del Giberti, dai Barnabiti e dal governatore di Milano, Avalos de Aquino, marchese di Pescara. Fin dal 1563 due Gesuiti avevano preparato l’arrivo di Ormaneto. 7 Da principio Borromeo s’era contentato di farsi fare relazione sui negozi più importanti della sua diocesi e di consultarsi su di essi con scelti teologi. 7 Finalmente, per la ripetuta insistenza onde gli fosse dato di dedicarsi totalmente al suo vescovado, nell’autunno del 1565 ottenne dal papa il permesso d’andare almeno per un po’ di tempo a Milano e di tenervi un concilio provinciale per promulgare secondo l’ordine il concilio tridentino nella sua pro- Benedettine di S. Marcello (Brevia, 10 p. 278, n. 359, Archiviosegretopon. tificio). Un * breve del 23 gennaio 1561 a Girolamo Vida, vescovo d’Alba, con l’incarico di riformare il convento di S. Martino delle Agostiniane e di provvedere alla residenza dei rettori, ibid. Brevia, 14, n. 13. 1 Sylvain I, 270. 2 Giorn. stor. d. letter. Itali LVII, 332 ss. 3 V. Synodus dioces. Uav. a0. 1790. Bavennae 1791, xxvn. Il sinodo di Como fu tenuto dal 16 al 18 maggio 1565. Il governo proibì agli ecclesiastici della Valtellina di recarvisi, Reinhabdt-Steffens, G. Fr. Bonhomini I, lxxviii. 4 Cfr. il nostro voi. IV 2, 570 ss. 5 Ibid., V, 649. 6 Bascape 13. Sylvain I, 251 s. 7 Bascape’ 13. Cfr. le due lettere di Borromeo del 29 maggio e 23 giugno 1566 in S. Franciscus Borgia IV, 250, 264. 8 Bascape’ 13-15.