640 Appendice. Interrogati!« an aliquos libros lutheranos in dieta eivitate Venetiarum sen Padue legerit vel alibi legerit. Respondit: Io ho letto li comentarii de Martino Luthero, de Martino Buceero, alcune opere di Zoinglio scritte al re di Francia, un’opera diabolica de Martino Luthero contra papam a diabolo inventuni, un altra operetta pur de Martino Luthero dove afferma una certa spetie de purgatorio; ho letto quel de Caronte e Mercurio, ancora Pasquino in hestasi e una tragedia fatta da un monaco negro, un altra de [libero] arbitrio; ho letta l’institutione de Giovan Calvino: ho letto la tradutione de Leon Juda, le opere de Antonio Brucciolo; ho letto le prediche di fra Bernardino Lucchino, alcune opere de Pliilippo Melantone, uno piade Sebastiano Busteo e molti altri libri, perche in Bologna in casa del Magio ce ne venevano le cataste, essendo lì molti tedeschi; et ne ho letti in più lochi, ma li principali dove ho letto assai è stato a Bologna, in Ferrara, in Modena et il manco de tutti in Venetia et in Genevra alcune poche cose e qui in Roma non ho letto nè conferito cosa alcuna, eccetto che li dialoghi de Erasmo, ma con 111.011 sr Carnesecchi, mentre che stava a Santo Honofrio e che se era per giustificare: ragionando insiemi lui mi disse che sapeva per cosa chiara, il che mi parve una favola, che uno era stato preso da un angelo de poso, condotto qui in Roma e che quel angelo li liaveva detto a colui: Maledic huic urbi; e che lui la maledisse: ma non me disse il nome. Et de più me pare che il Carnesecchi mi dicesse che a costui era stato detto che Roma, Fiorenza e Milano havevano a capitare male, e chi abrusciato e chi arro-vinato. E questo mi disse stando su l’essere iustificato in Santo Nofrio, come I10 detto. Interrogatus a quo vel a quibus habuit dictos libros hereticos et quid de eis fecerit, et an sciat quod in Urbe aliquis teneat et legat similes libros hereticos, Respondit: Li libri in Bologna in casa del Maggio li accattavo da quelli Tedeschi, li quali loro ¡stessi me li offerevano, chè li portavano a leggere a tutti; in Padova delli libri del ms. Oddo, che ne haveva parecchi in casa ; in Yenetia, quando ce fui inanti al 47, teneva di questi libri ms. Baldassarre Altieri e in Modena in casa del medico Machella, che ne aveva un infinità lui e ms. Francesco Porta Greco, che fo poi maestro delle figliole di madonna Ravega et li Grillenzoni; et qui ia Roma quelli colloqui de Erasmo li hebbi dall’hostaria de Jacomo Ve-netiano che non so chi diceva che ce li haveva lassati. Et io non so nessuno in Roma che habbia libri heretici; ma quanto al vedere mio, se non ne fosse qualcheduno in casa del card. Morone, che in Modena, o dicessero il vero o dicessero la bugia, che non lo so, lo reputavano per un protettore de questa setta; ma io non so certo nè tampoco so nè affermo cosa alcuna de Morone. Et sic de mandato Domini elevatus dixit: Christum, Christum, Chri-stum et tacuit: deinde dixit: Christum, lo spirito mio, Christum lo spirito mio, Christum, Christum, Christum, metteteme giù che ve dirò che da quelli libri lutherani è venuta questa cosa che dicevano che era lecito ammazzare el papa, e io legendoli me so messo questa sententia m capo clic me fosse lecito ammazzarlo. Metteteme giù, chè adesso uie so recordato una cosa che me disse el cardinale.