Fine del concilio. Sua importanza. 263 deliberati delle precedenti sessioni. Finalmente i padri furono ancora interrogati se approvassero la chiusura del concilio e la conferma dei decreti da parte del papa. Tutti assentirono e solo l’arcivescovo di Granada reputò superflua la conferma del papa. Colle parole : « Andate in pace » il primo presidente Morone dichiarò chiuso il concilio. Corroborarono i deliberati colla loro firma 255 padri: 4 cardinali legati, 2 cardinali, 3 patriarchi, 25 arcivescovi, 168 vescovi, 7 abbati, 39 procuratori d’assenti e 7 generali di Ordini.1 Allorquando le acclamazioni composte dal Cardinal Guise alla maniera dei sinodi antichi risuonarono nel duomo di Trento e annunziarono la conclusione della grande opera, molti padri del concilio non poterono trattenere le lacrime. 2 La grandezza del momento s’impadronì di tutti facendo loro presentire che la mano di Dio aveva voltato una pagina nella storia della sua Chiesa. b. A dispetto di tutti i turbamenti esterni ed interni, di ogni aggiornamento e ritardo nonché di parecchie debolezze umane scappate nelle discussioni, il concilio aveva compiuto un poderoso lavoro d’incisiva importanza.3 Veramente, malgrado tutti gli sforzi, non fu ristabilita a Trento l’unità di fede, per la quale da principio s’era sì instantemente voluto il concilio, da parte del quale non mancarono inviti ai seguaci della nuova credenza. « Noi - disse il predicatore nella sessione del 4 dicembre - noi abbiamo scelto questa città qui all’ingresso della Germania, alla soglia, per così dire, di casa loro per togliere loro ogni sospetto; non abbiamo voluto servirci di truppa alcuna; abbiamo dato il salvacondotto da loro stessi redatto ; li abbiamo attesi a lungo e mai cessammo di esortare e 1 Vedi Pallavicini 24, 8, 13. Cfr. Theiner II, 509-513. Sulle sottoscrizioni vedi Ehses in Abhandlungen der Görres-Gesellschaft, Jahresbericht für 1917, pagina 50. 2 Vedi Paleotto presso Theiner II, 680; Mendo^a 719. 3 Cfr. H. SwoBoda, Das Konzil von Trient, sein Schauplatz, Verlauf und Ertrag, Wien 1912. Ivi E. Tomkk (p. 53 ss.) ha trattato del concilio come di pietra terminale della storia dei dogmi; J. Lehner (p. 67 ss.) prosegue nei deliberati le relazioni alla Santa Eucarestia e F. M. Schindler (p. 79 ss.) l’ideale cristiano della vita; l’editore (87 ss.) apprezza lo spirito pastorale del sinodo e F. ¿ehntbauer (p. 103 ss.) e le disposizioni di diritto canonico. Nulla offre di nuovo lo scritto di P. Deslandres, Le concile de Trente et la ré forme du clergé catho-lique, Paris 1909. Sulla medaglia di Pio IV commemorativa del concilio vedi Bonanni I, 275.