La condanna del Carafa, un colpo mortale al nepotismo. 133 ammonitore di non abusare della loro autorità così come i Carafa. Con questo concordano le dichiarazioni fatte da Pio IV il 14 marzo 1561 all’inviato imperiale1 e ripetute più tardi, ad esempio in un concistoro dell’8 giugno 1565 ed ancora pochi mesi prima della sua morte, ai 12 di ottobre del 1565. 2 In queste dichiarazioni è chiaramente espresso come Pio IV concepì il suo atteggiamento contro i Carafa. Non volle solo condannare i loro delitti, ma insieme anche il sistema. La condanna del 3 marzo 1561 fu un colpo mortale al nepotismo fondatore di stati : condannò non solo i Carafa, ma anche i Borgia, i Medici e i Farnese. La fu finita coll’elevazione dei parenti papali a signori sovrani. Solo troppo di frequente da Sisto IV in poi la fondazione di stati pei nepoti aveva avvelenato l’attività politica della Santa Sede e non di rado paralizzato la religiosa. Dopo avere nei suoi ultimi anni di governo sperimentato dove conduceva il nepotismo politico, Paolo IV aveva bandito i nepoti, che il suo successore annientò. Ciò fu di importanza da non disprezzarsi per la riuscita della riforma cattolica. L’avviso 3 giovò. Da allora la mira dei parenti dei papi si limitò ad acquistare ricchezza, onori, e autorità ed a diventare eguali alle antiche famiglie nobili di Eoma. Veramente questo nepotismo attenuato era tuttavia abbastanza spinoso, ma per la Chiesa molto meno pericoloso. 4 4. Le trattative per la riapertura del concilio di Trento. 1560-1562. a. Il compito più importante e insieme più difficile, che la capitolazione elettorale imponeva al nuovo papa, riguardava il concilio, mediante il quale dovevasi reagire allo scisma religioso ed 1 V. Sickel, Konzil 184. 2 Sulle dichiarazioni dell’ottobre vedi Ancel, Disgrâce 168 s. ; quelle prima ignote de.11’8 giugno 1565 in * A eia consist. card. Gambarae, Biblioteca Corsini in Roma 40-G-13. 3 Una medqglia di Pio IV porta la scritta : Discite ijustitiam moniti (Bo-nanni I, 274). Sull’eco della tragedia dei Carafa presso i letterati, vedi Ancel, Disgrâce 159, n. 4. Rientra qui il * Capitolo in rima per l’esecuzione dei Carafa nel Cod. 1151 della Biblioteca Trivulzi in Milano. 4 Cfr. Ranke, Pàpste I6, 209 ; DÒllingek, Kirche ind Kirchen 524, 528 ; I elten in Kirchenlexikon di Friburgo IX2, 135 e specialmente Ancel 182 s. A P- 158, n. 3 Ancel cita il giudizio dato da Saraceni il 7 marzo 1561 : Etancho s% vede aperta ima strada non più mata da dugenti anni in quà, cioè dì rivedere i conti a nipoti di Papi. Cfr. inoltre le notizie negli * Avvisi di Eoma dell’8 giugno 1560 e 8 marzo 1561, Biblioteca Vaticana (v. App. nn. 9 e 24).