Esecuzione della sentenza contro il duca di Paliano e complici. 129 Dalla salma del cardinale Gasparino de Melis accorse col carnefice a Tor di Nona. Vi trovò il duca di Paliano col conte d’A-life e Lionardo di Cardine nella cappella, dove, aiutati da un gesuita, si preparavano alla morte. La loro rassegnazione cristiana e sincero dolore toccò persino i confratelli presenti della Misericordia, che erano abituati a simili scene. Il patibolo era eretto nel cortile della prigione. I tre rei subirono la morte fra preghiere. La mattina del 6 marzo i loro cadaveri vennero esposti pubblicamente nella vicina piazza presso Ponte S. Angelo. Il duca giaceva colla testa staccata su un piccolo feretro coperto di panno nero ricamato d’oro, vicino alla statua dell’apostolo Paolo all’ingresso del ponte : ai suoi lati a destra in terra su miseri panni suo cognato, a sinistra Lionardo di Cardine. Solamente alla sera le salme allo stesso modo che quelle dei delinquenti comuni furono trasportate dai fratelli della Misericordia a S. Giovanni Decollato e finalmente deposte nella chiesa della Minerva nella cappella famigliare dell’Annunziata. Anche il corpo del cardinale Carafa venne più tardi trasferito in questa chiesa e sepolto nella stessa cappella.1 Un lume collocato in cima a Castel S. Angelo diede notizia a Pio IV che la sentenza era stata eseguita. La sua durezza diffuse terrore da per tutto. 2 A Roma molti biasimavano il papa come troppo rigoroso ; condannavasi specialmente che fosse stato giustiziato anche il cardinale e seppelliti come delinquenti comuni i tre altri che avevano meritato la morte. 3 Per alcuni dì si temette per la vita eziandio degli altri tre cardinali, che trovavansi tuttavia in Castel S. Angelo, 4 l’agente di Cosimo I però ai 17 di marzo sapeva che sarebbero graziati. 5 1 Cfr. * Giustiziati III, p. 169b, nell’A r c h i v i o di S. Giovanni Decollato. Ivi sull’esecuzione si legge p. 169 : * « Li retro e sopranominati cioè il sigr ducila di Paliano, il sigr conte d’Aliffe, ’1 sigr don Leonardo di Cardine®, a uno a uno fumo condotti dabasso nel cortile di Torre di Nona e li tal-liatoli la testa dalle hore nove sino a hore XI incircha giovedì addì 6 di marzo e poi fumo condotti in Ponte e lassati fino a ore XV incircha, e poi si fecieno portare alla nostra chiesia dove venne oltra e’ 30 deputati alcuni altri delli nostri fratelli e assai bono numero ; e per tale exeque si prese otto preti oltre il nostro capellano ». Archivio di Stato in Eoma. 2 V. i dispacci degli inviati presso Ancel, Disgrâce 159 ; Istoria di Chiusi presso Tabtinius, Script. I, 1078. 3 Vedi Vargas presso Dòllinger, Beitrâge I, 362, Sfondrato loc. cit. 359 e la relazione dell’inviato portoghese del 6 marzo 1561 in Corpo dipi. Portug. IX, 195. 4 V. in App. n. 23 la * relazione di Pr. Tonina dell’8 marzo 1561 (Archivio Gonzaga in Mantova) e gli* Avvisi di Roma del 22 e 29 marzo, 18 aprile, 3 e 31 maggio 1561, Urb. 1039, pp. 261'% 265'\ 268, 271, 278\ Biblioteca V aticana. Cfr. Bondonus 540. 5 V. la * lettera di Saraceni del 17 marzo 1561, Archivio di Stato in Firenze. Pastor, Storia dei Papi, VII. 9