La questione dei Gesuiti in Francia. 409 medesimi con rigore. 1 La finta regina non pensava però ad adempire alla promessa estortale dall’Alba. Prima di tutti vide chiaro il suo menzognero giuoco Pio IV. Allorché per incarico di Filippo II il cardinale Pacheco gli fece comunicazione sul convegno di Bayonne, egli consigliò di non fidarsi delle parole di Caterina, tante volte avendogli essa fatte simili promesse, ma trovando sempre scappatoie e mai avendo eseguito alcun che. L’unico mezzo per ristabilire l’antico ordine in Francia essere una seria azione contro Coligny, Condé e L’Hòpital. Ciò però non potere avvenire senza l’uso delle armi e da questo precisamente rifuggire la regina madre. 2 La sua mèta era come per il passato la celebrazione d’un concilio nazionale in Francia, che doveva deliberare nuove concessioni per quietare gli Ugonotti. Che Pio IV non aderirebbe a simili piani era chiaro a Caterina, ma contava sulla prossima morte di quell’uomo cagionevole. Perciò a Bayonne aveva trattato minutamente la questione dell’elezione papale colla figlia, la regina di Spagna, presentandole come altrettanto importante che necessaria per gli interessi del governo francese l’elevazione del debole cardinale Este a lei devoto. 3 Durante il convegno di Bayonne fu deciso definitivamente anche sulla condizione dei Gesuiti in Francia. Erano precedute lunghe lotte, nelle quali con sorprendente chiarezza venne in luce l’atteggiamento delle corporazioni più influenti di Francia verso i diritti della Santa Sede. Già nel gennaio del 1551 Enrico II aveva ordinato il riconoscimento legale dei Gesuiti, ma appoggiato su pareri dell’arcivescovo di Parigi e dell’università il Parlamento si rifiutò pertinacemente di registrare la lettera reale e di darle con ciò pieno vigore di legge. 4 Allora il negozio tacque per lunghi anni : solo dopo 1 Vedi Marcks loc. cit. 205 s.; 210 s., 238; Hilliger, Katharina 289 s. Cfr. anche Wnri'z, Politik der Katharina von Medici, Fulda 1891, 38 s. ein proposito Deutsche Lit-Zeitung 1892, 1302. Santa Croce dovette rimanere ancora al suo posto perchè Francesco Beltramini, vescovo di Terracina, destinatogli successore, non era gradito al governo francese (Desjardins III, 516, con nome sbagliato e * relazione di B. Pia da Roma 24 novembre 1565, Archivio Gonzaga in Mantova). Alla notizia della morte del papa, Santa Croce partì alla volta del conclave. 2 Vedi la * relazione di Pacheco a Filippo II, in data di Roma 15 settembre 1565, Archivio in Simancas, in parte stampata presso Hilliger, Katharina 293. L’8 giugno 1565 Pio IV aveva detto in concistoro: « * in Gallia quoque meliori res in statu esse atque in dies melius sperari, verum tot annorum et saeeolorum vulnera uno momento sanari non posse ». * Acta consist. card. Gam-barae, Biblioteca Corsini in Roma 40-G-13. 3 Vedi Hilliger, Katharina 300 s. 4 Cfr. il nostro vol. VI, 142. Sulle lotte dei Gesuiti francesi per la loro ammissione dal 1558 al 1565 cfr. Fouqueray I, 231 ss., 243 ss., 263 ss.; P. Féret in Revue des quest, hist. LXV (1899), 455-474; La Faculté de théologie de Paris et ses docteurs les plus célèbres. Époque moderne, vol. I, Paris 1900); Aristide Douarche, L'Université de Paris et les Jésuites (X VIeet XVIIe siècles), Paris 1888.