Prima nomina di cardinali. 1023 e mediazioni per il ristabilimento della pace rimasero da principio senza effetto; il Papa tentò ora con una sua lettera privata e, di fronte a lui, il concittadino, la Signoria cedette. Ora Clemente XIII non tardò più a dare anche alla repubblica il suo cardinale nella persona del veneziano Antonio Marino Priuli, allora vescovo di Vicenza e più tardi di Padova.1 Con lui arrivò alla porpora anche il ministro francese Francesco Gioacchino di Pietro de Bernis.2 Come Richelieu, Mazzarino e Dubois, Bernis appartiene a quegli uomini di stato i quali consideravano la porpora soltanto come un mezzo per aumentare il loro prestigio. Bernis cominciò la sua carriera come giovane abate di vita mondanissima, i cui debiti di 12.000 lire vennero pagati da una sua aristocratica fautrice, una Rohan. Poesie cadute oggi in dimenticanza gli procurarono nel 1744 un posto alPaceademia e i suoi omaggi all’onnipotente Pompadour il posto di ambasciatore a Venezia. Egli venne poi prescelto a definire il trattato d’alleanza del 1° maggio 1766 tra la Francia e l’Austria contro la Prussia, come pure il progetto della ripartizione della Prussia del 1° maggio 1757. Seguì la sua elevazione a ministro degli esteri; Clemente XIII non potè ora più rifiutargli il cappello cardinalizio, per il quale era intervenuto già presso Benedetto XIV lo Cho:seul. Tuttavia immediatamente dopo tutti questi onori venne l’insuccesso della repubblica francese e perciò, per il Bernis, la disgrazia presso la Pompadour e la precipitevole caduta: nel 1758 egli dovette ritirarsi come esiliato dalla Corte, in una delle sue tre abbazie. Ora divenne più serio, ricevette gli Ordini sacerdotali e nel 1764 l’arcivescovado di Albi e, cinque anni dopo, il posto d’ambasciatore a Roma, ove s’ingaggiò per l’abolizione della Compagnia di Gesù e morì nel 1794, dopo che la rivoluzione aveva distrutto tutto quello a cui aveva dedicato gli sforzi della sua vita. Alle prime nomine cardinalizie di Clemente XIII, non ne seguì subito un’altra, benché nel Sacro Collegio i seggi vacanti fossero 22. Il motivo del ritardo stava in ciò che Napoli si arrogava il diritto di avere cardinali della corona come i grandi Stati d’Europa.3 Alla fine il Papa si decise di completare il Sacro Collegio colle nomine del 24 settembre 1759, senza aver riguardo i Discorso concistoriale dei 1* ottobre 1758, Bull. Coni. Ili 53. * I suoi Mémoirei et lettre* pubblicate (la F. Masson, l'ari gl 1878; biografia ivi xxi-cxxiv ; Fkéo. IIjssos, Le Cardinal de BcrnU depuis »on mi-nutère 1758 à 179i. Parigi 1884. * * Albani a Knunitz U 25 luglio 1759. Archi v io di Stato di Vienna, Róm. Korre*pondcm.