86« Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VI. Quito, che, nonostante tutte le tribolazioni fisiche e morali, erano rimasti sfedeli alla loro risoluzione. ' Le relazioni ed i ricordi degli esiliati sono pieni di e> della tenacia eroica, con cui molti gesuiti serbarono la feti- al loro Ordine.3 Allorché l’alcalde di Valladolid propose al set: -tottenne Calatayud di lasciarlo in Spagna, in considerazione i Ha sua età avanzata e della sua salute compromessa, il venerando vecchio rispose di voler piuttosto morire in esilio, che separarci dai suo confratelli.3 II sessantaquattrenne Isla fu colpito ¡1 giorno della partenza, mentre la comunità era riunita nella da mangiare |per l’ultima refezione, da iun attacco apoplet che lo privò parzialmente della favella. Contro il parere dei medici il malato insistette per seguire gli altri in lettiga. Un secondo e un terzo attacco per strada gli resero però impose di proseguire. Dopo che, grazie alle cure amorevoli dei monaci benedettini di St. Martin in Santiago, egli si fu alquanto rimisi affrettò a raggiungere i suoi correligionari ed arrivò art* » a tempo al porto di Ferrol per imbarcarsi con essi sul « N -muceno » per l’Italia.4 Un esempio luminoso di fedeltà incrollabile alla vocazione fu dato dai due fratelli Giuseppe e Nicola Pignatelli. Il loro fratello, il conte di Fuentes, inviato spagn • " a Parigi, mise in moto ogni leva per indurli a lasciare la Compagnia. 5 Grazie alle sue alte relazioni a Corte egli aveva ottenuto dal re la promessa, che ai suoi due congiunti, in caso he uscissero dalla Compagnia, sarebbero rimaste aperte le porte in patria.0 Ambedue gli risposero di non avere alcun motivo per volgere le spalle all’Ordine, a cui erano legati dai loro voti; volesse in futuro non toccar più questo punto.: L’invito del conwn- i Ricci, * Espulsione 12(1 e 151. 3 I «esiliti, cosi annunci» il Roda in Unse n lettere intercettate aU A'-,ra * « ponderan y aplauden la resolución del Papa de no admitirlos, y sufren • trabajos como un martirio ]x>r el ben de la Iglesia perseguida : I.os Aragof ' son los mas fanatico», y todos desean perder la vida por la Comparii» » 11 glio 1767. Archivio dei gesuiti, 11 Ut. Soc. 23-4 1). * [RodelesI, Calataiiiind 441. ♦ Isla. Memorial 135s.; Gauoeau, Précheur• burlesque» en E*i»ipii'’ '|C‘ " » *Itoda ad Aranda il 30 aprile 1767, Archivio di Simanc** (iraria g Just ¡eia (’>67. « * Consejo extraordinario, 11 maggio 1767. ivi ; il conte Puentes ai fratelli, dat. Parigi 1767, in Noxell, pipnatclli I 259 s. i Josi e Nicolás Pignatelli a Joaquín Pignatelli l’S luglio 1767. In 1 260 s. • € Los PI*. Pignatelli han respondido a su hermano el conde de Kurn!’--que no les escriba, si les ha de hablar de que dejen la ropa : que por nlnetinJ de este mnndo abandonarán la Religión, que han profesado. Fuentes, poni0* vuelvan sus hermanos a España, ha pnesto a Choiseul en el empeño de la cion de la Compañía » (Roda ad Azara il 4 agosto 1767. Archivio gesuiti, HUI. Soc. 230).