VINETIANA LIB. V. 381 conoscere. Se dunque avvenire ciò (che veggi amo e fiere co* fi facile , che avvenir pojfa ) che ì Frane e fi , ò cacciati dalle for%e de nemici, ò confufi per gli fuoi proprii disordini , cedejjero il ducato di Milano , éf fi ritornafiero in Francia / che noi ci trovaJfiryo di bavere abbandonata f amie iti a di Ce fare , deprezzata la confederatione , violati i patti y & con quefia ine ondante volontà, & incerta fede , acquifiatane non pur la difgratia di luì, ma grande odio prejfo a tutti $ qual cofa non potrefftmo noi temere con ragione , vedendo gli Imperiali potentijjìmi di forze, & nna-liffìmo ¡odisfatti di noi, atti a poterci offendere , & difpo-fti a farlo ? Da che non poco fi accrescerebbe a noi fieffi il dispiacere , (¿f fi diminuirla prefSo gli altri la compajjìone delle afflittioni, & pericoli nojiri , havendo noi ftejfi data occafione a nofìri mali ,• i quali Dio voglia che term'mafiero Senza qualche Sommo danno, & incommodo, (¿f che con la nojìra ruina non ci tirafumo dietro quella dì tutta l'Italia , Ter oche emendo gli Imperiali armati, & potenti, come Sono in Italia , levato via il contrapeSo delle forze de France-fi , chi non conofce, che ejji non pur Saranno quieti pojfeSjori dello fiato di Milano, ma arbitri di tutte le cofe d Italia ? per ficurtà della quale , non emendo l armi de Trencipi Italiani atte a poter refifiere, non refia altro rimedio ad uno imminente pericolo, che levare a CeSare ! occafione di ogni Sdegno , con mofirarlì Segno di buona , e pronta volontà , onde fé gli accreSca l animo dì fiabilire la pace . Ma quando ancora haveffimo intentione dìverfa, non pur quefie ragioni ne perSuadono a per fi fiere nella confederatione con CeSare , ma quafi certa neceffità ci jojpinge a farlo peroche H SeS>Utre S°H