864 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VI. tettrice dell’Ordine, senza nessuna occupazione seria, senza conoscenza particolarmente profonda del mondo, dai più di i lasciato già a 14-16 anni, taluni soggiacquero agli allettamene tentazioni della grande città,1 con dolore profondo del gener i-dell’Ordine 2 e dei loro ex-confratelli rimasti fedeli,3 che do\ -tero aver l’afflizione di vedere, come questi rinnegati perdesse ro « colla Compagnia la vocazione, l’onore e la considerazione e tutto».4 A Roma, ove da principio si erano imposti un gì riserbo di fronte agli espulsi, in quanto erano sudditi spagnu< , il cardinale Vicario si vide alla fine costretto ad agire con1 coloro che davano scandalo.5 Le sue ammonizioni sembrano e.< r riuscite fruttuose; per lo meno, da allora in poi cessarono lagnanze del rappresentante della Spagna. Quanto più oscure le ombre gettate da taluni membri usi colla loro incostanza ed il loro tenor di vita sul blasone della Compagnia, tanto più luminosa risplende la tenacia eroica de. a stragrande maggioranza, che in mezzo ai più grandi sacrifici e privazioni materiali e morali rimase fedele ai suoi sacri giuramenti e voti. Di fronte a centinaia di deboli stanno migliaia di forti, che, dopo pericoli ed incidenti di ogni genere, conduceva > da poveri sbanditi una meschina esistenza nell’oscurità e nellV -bandono con la scarsa pensione loro assegnata dal governo del n Cattolico. Il loro silenzioso eroismo ha strappato ad un recente avversario dell’Ordine questa confessione : « La storia della Corn- » * « Es cierto, que no pocos, y cuasi todos Andaluces viven licenslosa y nun escandalosamente lo que dias hace me consta por las personas destina' -a seguirles los passos..., assegurfindome que la vida de no pocos es escandid' y algunos han contraído ya la enfermedad que es consiguiente a ella » ( Azpurii a Grimaldi il Ili giugno 1708, Archivio dell’Ambasciata di Spagna a Roma, Registro de la Corresp. oficial 107). • « En la carta adjunta da cuenta Don Thomas Azpuru de la vida licenciosa que hacen algunos R*vu lares de la Compañía extrañados de los dominios del Rey, que han. obtenida la secularización y residen a Roma » (Grimaldi a Roda il i luglio 1768, Archivio di ^Simancas, Gracia y Justicia 068). 2 * Iji massima parte di questi dispersi era della provincia Betica. Il Generale non sapeva nè poteva sapere chi ottenesse dal Papa la soluzione de' voti. Questi scandali facevano il gran dolore del Generale (Ricci. Espulsione 77)- * * « Was dahier geselltet, und diejenige, so nit verbleiben wollen, getan und tun. ist nit zu sagen mit unserm griissten Schmerzen. Dann weilen si? keine Obern erkennen wollen, machen sie, was ihnen beiebig. nit ohne gros-* Aergemusse sowohl der Weltlichen als der Cnseren. Allein Gott hat es al-zugelassen, damit die Gesellschaft von dergleichen Leuten lose werde » (Beu"*’ Dncrue a Schwarz 11 14 gennaio 176Í*. Archivio delle provlncie tedesche dell’Ordine, Soc. lesti III 21 n. 1*). » Weingartner a Erhard presso Mljtdwilek nella Zeitschrift für kath. Theol. XXVI (11X12) 6«. * * Azpuru a Grimaldi il 21 luglio 1708. Archivio dell’Amha-sciata di Spagna a Roma, Registro de la Corresp. oficial 107.