»04 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VII. esso non si otterrebbe alcuna maggioranza per la cacciata, e^' ordinò di cercare una via di mezzo, in modo che nè egli nè il Consiglio di Stato ne fossero partecipi. Tanucci seppe combinai la cosa in modo che il principe Yaci, De Marco, Latilla ed egl stesso si trovarono come per caso la sera del 31 ottobre negli appartamenti del giovane principe; dopo di che a porte chiù-venne presa la decisione definitiva ed essa venne munita del!: firma reale.1 Maria Maddalena Sterlich, una suora venerata dal popola come santa, aveva scritto a Ferdinando IV una lettera per esortarlo a vedere nei tre giorni di sventura dell’ottobre un monit< del cielo e a non cacciare i gesuiti. Il ministro istruì il giovan« monarca nel senso che con Cristo la rivelazione era chiusa, chi il contrario era eresia e che quindi non gli restava altra via eh seguire la luce della ragione e il consiglio del suo grande padre. S’appressava presto il tempo dell’esecuzione. Il 18 novembri vennero comunicati ai funzionari esecutivi gli ordini del re e contemporaneamente i commissari partirono per le città di prò vincia ove si trovavano collegi di gesuiti. Per concentrare nell;, capitale tutte le forze militari, senza impressionare, nel pomeriggio del 20 novembre 1767 * ebbe luogo una finta manovra di ■ reggimenti. Suonata l’Ave Maria, tutte le residenze dei gesuiti ir Napoli vennero circondate da truppe. Sotto scorta militare i fun zionari penetrarono nelle case a loro assegnate, fecero radunar* dai superiori i religiosi e promulgarono il decreto di espulsione. Di poi li si fece tornare nelle loro camere per fare un pacco della biancheria, dei vestiti, del breviario e di altre cosuccie e prepararsi per la partenza. Poco dopo vennero convocati i fratelli laici e gli scolastici senza ordini superiori e venne loro dichiarato eh* erano liberi di seguire i padri nell’esilio o di abbandonare l’Or-dine e restare in paese. Nel primo caso essi non avevano da attendere alcuna pensione, i fratelli laici invece che deponesser'i l’abito, abbracciassero un mestiere e si sposassero avrebbero una pensione annua di 36 ducati; gli scolastici che uscissero dall’Or-dine verrebbero particolarmente preferiti nell’assegnazione di posti e benefici. Si condussero i novizi nel convento dei teatini. > • Tanucci a Carlo III U .3 novembre 1767. Ivi. * • Tanucci a Otrlo III il 10 novembre 17G7. ivi: Tanucci a Itoda il 24 novembre 1767. ivi 6003; ’Istoria dell'espulsione de' Nostri da Napoli. Archivio dei gesuiti. Hist. Hoc. 320s.. 89. * I>a alcuni scrittori storici, p. es.. Guardione (31), viene indicata erroneamente la notte dal 3 al 4 novembre quale data dell'espulsione. Tanucci di«’’ nella stia relazione a Olirlo III del 24 novembre 1767: ■ La notte del venerdì al saltato 21 uscirono li Gesuiti da tutti i loro collegi e case». Archivio d> tS i in a h c a s, E * Indo 6100.