Riforme ecclesiastiche del Consiglio di Stato. 573 sulla vita intellettuale e politica dell’Austria. Egli era figlio di genitori giudei. Suo padre era stato rabbino a Berlino, si fece battezzare, verosimilmente a Vienna, e come maestro d’univer-iità per le lingue orientali venne nobilitato. Il forte di Giuseppe von Sonnenfels era di accogliere in ogni campo avidamente il nuovo e di esporlo poi in forma piacevole. Colla destrezza della »uà condotta e l'obbiettività del suo insegnamento egli esercitò un’efficacia potente sulla gioventù studiosa; sebbene non fosse « uno spirito creativo per pienezza d’idee proprie », egli divenne però un « ¡strumento incessantemente attivo dell’illuminismo giu-seppinico «.1 11 compito incombente al giovane professore, ne fece professionalmente il critico e predicatore di riforme nell’ambito di tutta la vita pubblica. Nelle sue critiche talora eccessive egli attacca con accuse o beffe anche la vita ecclesiastica. Nel suo manuale propugna la secolarizzazione dei beni ecclesiastici e uno stipendio fisso al clero.3 Un elenco stampato nel 1767 di tesi, che Sonnenfels faceva difendere dai suoi scolari — più tardi alti spiegati governativi — provocò proteste del cardinale Migazzi. Ma l’imperatrice non gli dette retta e profuse sull’accusato dimostrazioni di favore. * Essa era così persuasa dei benefici della nuova scienza, che ne raccomandò lo studio anche ai teologi. Con ordinanza del 28 luglio 1769 essa divenne obbligatoria in esame di concorso dei teologi per parrocchie di patronato.4 II Sonnenfels che nella sua dottrina giusnaturalistica della supremazia dello Stato procedeva pienamente d’accordo col Riegger, trovò spesso nella sua attività letteraria l’appoggio del compagno d’idee 'an Swieten. Nel 1770 divenne addirittura censore della letteratura teatrale e membro della commissione di studi e di censura. * Il Consiglio di Stato viennese, però, si era prefissa anche la effettuazione pratica dei nuovi principi di diritto pubblico. Non ■ >no contestabili i suoi meriti nel miglioramento deH’amministra-z|one, della condotta finanziaria e dei governi dei Paesi. Quanto e*'0 propose in materia ecclesiastica trovò per lo più l’approva-*one dell’imperatrice. Nel 1765 su proposta del Cancelliere di Stato venne negato, con riguardo all’alleanza francese, il placet imperiale alla Bolla pontificia in favore della Compagnia di ^esù. • Nel Consiglio di Stato si venne in proposito ad una di- 1 MrSCKER. loc. clt. «535. ! Itoseli tx, loc. clt. 544. * Wolfscbube» 341 ; Kisk 1 1, 4M* n. 65S: Akkcth. Varia Thcrctia IX 205*. * Kisk 800 n. eeo. * HocK-IìiriKBMAW 02. * Hi 4%