344 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo VI. gesuita Antonio Emanuele Pimentel, annuncia il 4 novembre 1740 di aver ricevuto la lettera della Propaganda 1 e il 2 gennaio 1741 partecipa quello che già alcuni anni prima tre gesuiti2 irli avevano scritto sulla loro « completa sottomissione ». Ciò malgrado il vicario apostolico del Siam, De Lolière-Puycontat, in base ad una lettera di un cappuccino del 17 agosto 1740, riferisco che i gesuiti del Malabar, nonostante il loro giuramento, non osservavano la 'proibizione dei riti, sotto pretesto che non si trattava di una questione di, fede, e che la Santa Sede era male informata Ora è vero che i cappuccini nella questione malabarica sono parte in causa e che le espressioni dei loro rapporti non ' no da prendersi alla lettera. Benedetto XIV nella sua Bolla intono agl usi malabarici attesta che tutti i vescovi e missionari avevano giurata l’esatta osservanza dei decreti del suo antecessore, e eh--le attestazioni di tale giuramento dopo la morte di Gemerne XII. erano arrivate in sua mano. I missionari assicuravano che a torto li si accusava di ribellione.4 È un fatto però che i .-suiti cercarono di ottenere a Roma una dispensa o meglio coni«' tale dispensa era già stata ottenuta prima per dieci anni, si adoperarono per la sua continuazione. Il vescovo di Meliapur. Giuseppe Pinheiro, prega il 12 ottobre 1740 la Congregazione di voler concedere una dispensa dall’uso della saliva e dal soffio nel battesimo e dall’entrare nelle case dei paria, il che significherebbe per la missione la rovina;“ la minuta della risposta contiene un fort«-biasimo per il presentatore della domanda, il quale viene richiamato all’obbedienza. • Un simile abbozzo di risposta all’arcive-scovo Pimentel di Cranganor e al vescovo di Cocin si lamenta pure di alcuni missionari che permettono e esercitano dei riti superstiziosi. • Il 19 novembre 1742 l’arcivescovo Pimentel si ri- Propaganda, Indie Or. e Cina 1737-1740, ScriiI. ri/. Congr. 21 n. M V' la spetti xi otte del Breve emanato nel 1734 e ciò che si sla poi risoluto ®*'IU ''ongregnzione del s. Officio». Ivi 1746-1746, Congr. 25. »«Lettera dell'arc'" scovo di Crangnnor del 1.» ottobre 1740: se dedarationes factas supr» J1'11 card, rournon circa missione* Madur., Maissur. et Carnatensens cuni executloni dedlsse, et P. Frane. Oirdoso provincialem Soc. Iesu slbi acrip*^** quod omnes Patres Soe. Iesu »cripto se obligaverini ad publicamlas etc. e#'*1’ Contraritira qui dixerit veritati adversari ». » Ivi 1737-1740, Congr. 22 n. 51. a lranc. i ardi»» il 2C> maggi» 1736 da Travaucore, Salvador dos Serrililia il 1G giugno 173«, Manuel Henriquez da Malsur 11 17 settembre l*3“ Ivi 1741-1743, Congr. 23 n. 2. » • Ivi n. 22. « /«*. ponti/, in 175 { h-ig. » • Congr. 23 a. at». • » Ivi li. 27. Se questo « piano di lettera » sla stato elaborato e !*P,xiiv noti risulta. « Qui perniiti unt aut practicant aliqueui ritimi superai itiosuin *• ^ "