I Borboni contro Torrigiani. 945 ancora peggiore, per mezzo del quale potrebbe poi dirigere il Papa. Di fronte a tali obiezioni la Corte di Madrid lasciò cadere per ora il suo progetto,1 ma con ciò nella corrispondenza degli ambasciatori e ministri non tacquero le lagnanze e le accuse contro il rigido avversario. In contraddizione ai fatti, essi presentavano il Segretario di stato come un docile strumento in mano del suo confessore, il generale dei gesuiti, Ricci,2 benché questi, dopo la nomina del Torrigiani al nuovo ufficio, non fosse stato più suo direttore spirituale. Appena comparso il monitorio contro Parma, i rappresentanti borbonici lo qualificarono come opera di Torrigiani e Ricci, i quali {avrebbero indotto a tal passo il Papa, uomo di debole volontà. * In seguito al risentimento, artificialmente tenuto vivo, i governi borbonici respinsero qualsiasi trattativa ulteriore col Segretario di stato e pregarono che Clemente XIII designasse un altro cardinale per le trattative. * Dopo ciò Torrigiani offerse le sue dimissioni, ■ dichiarando che egli aveva combattuto con tutte le forze per i diritti della Chiesa in ragione di Dio e della sua coscienza, ma che ora, vedendo scoppiare per la sua persona una tempesta, esclamava col profeta Giona: Gettatemi in mare.® Per un certo tempo parve che il Papa volesse accettare le dimissioni del suo servo fedele e già si designava come suo successore il cardinale Rossi, quando all’ultima ora riuscì agli sforzi del cardinale nepote Rezzonico di trovare una via nella situazione confusa: Torrigiani mantenne il Segretario di stato e invece il cardinal Negroni, la cui esclusiva T 1 • Griinalili a Fuentes 8 dicembre 1707. ivi. 2 • Tanueci a Azara il 17 gennaio 1707. ivi 9909- * • Azpuru a Grimaldi il 24 marzo 1708, 6221. Ofr. anche sopra p. 9.'i!> n. 4. * • Aubeterre a Clemente XIII (15 giugno 1708) ivi 5222. * * « Ma secondo le mie notizie. la domanda che si fard da chi ha II carico di portar la parola degli altri, saril l’esclusiva mia. e la positiva richiesta di un altro per trattar seco, od agiustar le cose di tutto il mondo. Quanto sarà facile ad accordarsi la prima petizione, ed io ne darò per parte mia tutta la mano, altrettanto reggo difficile la seconda, e nè sarft lo solo lid oppormi. Mi dispiace di doverle dire, che anche la petizion secca non principia bene. Il I’apa me ne usci ila si- medesimo ieri sera, e non lo vidi punto inclinato a secondarla » (Torrigiani a Krlzzo rii giugno J70S, ivi 5704). Cfr. • Azpuru a Grimaldi il 23 giugno 1768. ivi 5222. « • « K1 correo pasado avisé a V. ¡S. la audiencia <|ue tubo M' d'A ili io-torre para pedir el nuevo Ministro con quien tratar... Torrigiani declaró al nepote con la mayor resolución io* y su conciencia habla iieleado por la Iglesia con todas sus fuerzas, pero que viendo que la tempestad venia por su persona, decía con Joñas: Mittite me in mare». Azara a Grimaldi il 23 giugno 170*. Archivio dell'Ambasciata di Spagna a R o in a. Vorrvip. entre Azara y Grimaldi. ■ ‘Azpuru a Grimaldi il 24 marzo 1708. Archivio di ¡Simancas. F.ttndo 5221. Pastob, Storia iti Papi XVI, 1. 60