586 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo IV. cercò di ottenere dal Pombal stesso una mitigazione delle misure prese dal Patriarca. Il nunzio esponesse solo a guisa di con\< razione al ministro, a quale scopo mirava la supplica del generale aei gesuiti, ed in che linguaggio rispettoso era redatta.1 Ove <-k!ì si accorga di un addolcimento di animo in lui, gli faccia notare come di propria iniziativa e quasi per incidenza, che, solo ove l’< «e-cuzione del Breve avvenisse in uno spirito di carità, essa poteva contribuire ad un esito felice della visita, all’onore del re ed al buon nome di un Ordine, che finora aveva fatto molto bene e si era guadagnati grandi meriti verso la Chiesa. * In data 26 ottobre 1758 il Torrigiani, successore dell’Archinto nella Segreteria di stato, assicurava novamente che a Roma non si aveva motivo di cambiare le istruzioni precedenti al nunzio.1 Per ovviare alla eccitazione accresciuta artificiosamente dal Pombal e dai suoi complici, il nuovo Segretario di stato fece dichiarare ancora una volta nel novembre 1758, che il Santo Padre non aveva avuto mai l’intenzione di revocare il Breve del suo antecessore, nè i gesuiti avevano fatto una proposta del genere. Il generale dei gesuiti nel suo memoriale sottomesso aveva solo formulato la preghiera, che non si punissero insieme con i colpevoli anche gl’innocenti.* In mezzo a questi procedimenti cade un avvenimento, che dette alla causa gesuitica una piega inaspettata verso il peggio: I’« attentato » al re.4 La mattina del 4 settembre 1758 si difTu.se p< r tutta Lisbona la voce che Giuseppe I era seriamente malato, ne; a notte passata gli era stato cavato più volte sangue. Le prime notizie dissero, che il sovrano durante la notte era disceso nei giar* dini, era caduto nell’oscurità dalla scala, rimanendo gravemente offeso alla spalla. 8 Questa fu anche la versione ufficiale, che Pombal poco dopo dette deirincidente in una circolare agli inviati stranieri. Quasi contemporaneamente si sparse per la capitale un’altra voce, che dava alla cosa una fisionomia meno innocente. Il sovrano, così veniva raccontato in tutta secretezza, nella notte del 3 settembre, tornando dalla giovane marchesa Teresa de Ta- * l’na copia era stata acclusa dal cani. Segretario di stato alla »uà *' tera «lei 7 settembre 1768. * Archinto ad Acciaioli il 7 settembre 1758, in Uomaxo, loc. clt. * • Sunziat. di l'uri. lffil. loc. cit. * Ivi. Il dispaccio {> senza data, ma è del [31?] novembre 17.V*. s Cfr. OunetS, Veber di n .Uordrcnuck >/> S*Oi lt>. nella ZHItehrift fur knth. Throl XXII 11>3*M 716 ss. : lo., l’omM " Esposizioni generali: Schakkr, ficach. ro n l'orlugal V ss. : M il» •*" " Wr.u» lstss.: Itoli ano 4!» ss. Letteratura ulteriore nelle opere nominate. « Relazione Acciaioli del .*> settembre 175S, in Rou.vxo 31 s.