838 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VI. Divereo è il caso per l’interpretazione. Il Redo abitava dopo la sua liberazione dalla prigionia già da un certo tempo a Rina, allorché un giorno un ex-confratello entrò nella sua camera ¿¡i domandò se si ricordava ancora di quanto era avvenuto a Fi-gueras e del plico di lettere colla soprascritta « Il Nunzio ». Alla sua risposta affermativa il Padre gli mostrò una lettera, la quale diceva che Pombal nel suo processo aveva confermato di essere stato lui a. fare un plico dello scritto circa la nascita illegittim ; di Carlo III e munirlo col sigillo della nunziatura e a farlo darò ai due procuratori perchè lo portassero a Roma. Il Redo non potava più ricordarsi esattamente chi gli avesse dato direttamente il plico, ma inclinava ad ammettere, che fosse stato il provinciale Mourin, che gli aveva fatto viva preghiera di conservarlo bene. Nulla si sa di una simile confessione del Pombal. È imoce un fatto, che il governo spagnuolo si dava molta premura di spiare tutta la corrispondenza della nunziatura, come è provato an ?ra oggi dalle numerose copie di lettere in Simancas. Poiché inoltre il governo sapeva, che nonostante tutte le misure di precauzione qualcosa era trapelato circa le misure contro i gesuiti, esso leni« va che il segreto accuratamente custodito fosse conosciuto a Roro» troppo presto e provocasse rimostranze del Papa presso il re prima del fatto compiuto.1 Di qui la perquisizione dei bagagli alla ricerca di corrispondenza. Anche la lunga prigionia del R<- " si spiega naturalmente col timore, effettivo o simulato in cospetto del re, dei ministri spagnuoli di un’invasione degli inglesi Ufi'.e colonie americane. Già nel suo discorso di accusa l’avvocato fi-' aie Campomanes aveva imputato ai missionari gesuitici di essere d’accordo segretamente cogli inglesi. Per questo sospetto un numero non insignificante di missionari tedeschi fu trattenuto nei tonventi spagnuoli, perchè non potessero rivelare all’estero i greti militari dei paesi coloniali.2 In ogni caso il plico epistolare rettore di Ha reo! Iona. dat. Kiguerns 13 marzo ,1707. Archivio di j'J mancas, Gracia y Justicia 777; • P. Torres al P. Eseorza 11 'Si marzo l”1" ivi ; • Torrlglani a Pallavicini il 2 aprile 1767. Registro di cifre. .Vii*-1--' di Spagna 433, Archivio segreto pontificio. > • Aranda a Koda 11 16 marzo 1767, Archivio di Si mane as. cia y Ju»ticia 667. a II gesuita Ioh. Ioseph Gi>l)el, che prima dell'espulsione dal Me*-*" era venuto a Madrid per sbrigare alcuni affari, aveva gift ottenuto dall:rv caricato di affari imperiale I*el>zeltern il passaporto per il ritorno In ■ mania, allorché II permesso fu revocato per sollecitazioni del Roda (* *i,,! ad Aranda 11 20 maggio 1767, Archivio di Simancas. Gracia v 667 ; • Roda a Grimaldi il 24 maggio 1767. In Kntado 5062). L’11 giugno lì«* il Consiglio straordinario si occupò della faccenda (• ivi Grada v ' 067). In base alla sua decisione il Roda comunicò al ministro degli est^y Grimaldi: * « Que de qualquiera manera nunca puede ser conveniente per»