Il card. Torrigiani Segretario di stato. 481 un'influenza tanto più grande sul pontefice, in quanto il nepote del Papa Carlo Rezzonico, nominato cardinale l’il settembre 1758, *i tenne contro ogni aspettativa1 completamente lontano dagli affari e attese soltanto alle sue incombenze di Segretario dei memoriali ed a pii esercizi. s Il cardinale Torrigiani, come viene ammesso anche da diplomatici ostili, era capace di dominarsi assai, dimodoché conservava intera la sua calma anche nelle situazioni più difficili. ‘ Nono-tante tutta la sua amicizia per i gesuiti, egli volle però rimanere imbiondente nel suo ufficio e scelse quindi un confessore non ge-•uita. * Il Torrigiani dovette dividere ancora a lungo la sua in- •1*1 «ulBiiintl ]ier la carica, che ha sostenuta, non glielo aecordan coloro che 4r.nl.rano una più profonda cognizione del diritto pubblico, delle massinip •hi. «Yirtl. delle relazioni che ha ciascuna con Roma, dell'origine, e progressi 'H 'l< minio, e giurisdizione della Sede Apostolica, dei mezzi di conservarla in “tato in cui si è trovata. Egli governerà nel conclave 1 Rezzonici, e con-tiu'i. ri nel imrtlto gesuitico, in cui è entrato non per corruttela di volontà. i»t errore di mente» (Archivio di Stato di Napoli, Carte 1 lS" di parte come 11 Tannccl, che tratta 11 cardinale da « feroce » come vili, aspro e rozzo. Se nel conflitto per 1 gesuiti si giunse ad aspri v *'-i fra il Torrigiani e 1 diplomatici e questi ultimi parlarono degli «scoppi '*■ I*t* • (],.| cardinale. ciò non deve esser posto senz'altro a carico del Tor- • *1»nl. I>i come il Torrigiani si dominasse nel conflitto per la non accetta» ''*'1 Breve sulla drammatica Spngnuola (vedi sotto Capitolo 0) Manuele de U J Arrieta. nella citata • lettera del 20 maggio 1703. fa la seguente dewri-'he ha gran peso: «NI entooces ni cn todo mi anterlor dlscurno, que "r" '’’■rea «),. un), hora. me Internimpiò. replicA ni hablò una palatini, me ojft *** ‘'ini» atenclón y solo pude notar en las mutatlone* del sembiante y color rostro la agitación que padecia en su ànimo... IJn tan larga sesión de ^ f** guitto para el cardenal y tao contraria a su genio sobre no baverine escrdpulo de haver omltldo reflexlón ni siicele algnna que pudiera al honor del Rey y a la prueba del error. que bavian cometido en '*Tt,|!>rle semejante Brere, tengo la satlsfación de que havlendoio hecho co-l~*T T retratar, no me dtò el menor motivo de queja ni resentimlento, ante* n w •■Xeedld con la urbanidad. ateucKm y cortesia ». ‘ Relazione dell iuvinto lucchese in data 9 dicembre li®, In Sroa/A 17. *“*<*, Storia iti Papi, XVI, 1. 31