ittera di Clemente XIII a Luigi XV del 13 aprile 1703. 709 ¿ella 1« tera egli aveva istruito il suo clero, che i quattro articoli pEicmi erano verità sante, appartenenti alla Rivelazione, affiliti d Cristo ai suoi apostoli e trasmesse dalla tradizione di tutti ¡«coi , che ogni cristiano doveva conoscere.1 In .¡ita 13 aprile 1763, Clemente XIII diresse a Luigi XV et! ti cai inali francesi una lettera, in cui faceva amare lagnanze per il integno del vescovo, che tornava sempre a sturbare l’unità WE: scopato francese, e che già aveva scritto a Benedetto XIV «Ila »Ha Unigenitus in modo che non era stato degnato di ri-*po*ta. Ora egli spingeva la sua temerità così avanti, che non •oio inviava al Papa la pastorale scandalosa, ma l’accompagnava aachi on un lettera assai sconveniente, che offendeva gravemente J pn. ligio e la dignità della Sede Apostolica. Perciò il Papa ai visto messo nella dura necessità di non trascurare più a lungo iont offesa e di trasmettere per esame l’istruzione pastorale »Ila < ngregazione del S. Ufficio, la quale il 13 aprile aveva condoluto e proibito lo scritto. * Il Cardinal Segretario di stato nel-ftrtr /.ione di accompagnamento al nunzio faceva notare che il fcer o della Congregazione non conteneva una censura dei quatto articoli in sè stessi, ma condannava solo l’asserzione, che essi fatte no verità di fede, che ogni cristiano doveva conoscere. Il nun-veva sollecitare per una riparazione adeguata, e nel caso che <“**•' », date le note disposizioni di spirito del vescovo, non si e ottenere, doveva insistere presso il re, i ministri e i carminai! perchè al colpevole venisse posto freno, in modo che simili azioni non finissero per portare a uno scisma.* Alla Corte di Parigi la condanna pubblica del vescovo filogian-**i'tico riuscì estremamente intempestiva, perchè aveva bisogno •n^nte del Parlamento per la registrazione di vari editti d’im- ® (•*■»> fere tanto pio inipmsioof Ir quanto dette una vanta pubblicità olla «■«intente nrìl'r|)Umi«tii Inixw; il vcncnvo di l4V#ur arerà Un I' novembre 17*52 condannato e proibito idi « Kxtrnlt* din a*wrtlon* • ’T .rrlgtani a Punitili II 2 febbraio 17«3. Irli. 1 « Xotia ne dontonn po* d<* vcitrt* relixleux BlUclK'inf’Ui A In doctrlne du «le Frane? et en partlroller au IV c*l*bre* artlele* rcnouvelf» nolennel-par lAnnembl.V de l«*e. Vou* «tra que ce ne «ont pa» »Impletnent ^ Wl «le l'fitat et «In EmiTeraement (■oUtlquc. mai* dea tWih naluten <|«il ***«nteDnent * la relation. qui font partle du «K-pM «arr* qur Jfnu» «1iri*t * '’*Hr à ani apAtn**. «|ul no«« lidi iti trarounlw» par la tradition de tona *"* et qoe polir rette lalaon rooa ne \am l«l»~ r Imorer ini IfcH*- (Or4«na