Soltyk e i campioni della libertà polacca internati in Russia 527 •imile, poteva ben darsi che fosse l’ultima della libera Polonia. Il coraggioso vescovo terminò con una preghiera pressante e con parole dei libri dei Maccabei il suo discorso infiammatore. Esso doveva essere l’ultimo da lui pronunciato. Già il giorno dopo il valoroso campione della libertà venne arrestato insieme con i suoi più fidi ausiliari, il vescovo Zaluski di Kiew, il palatino Rzewuski di Cracovia e suo figlio.1 Vennero portati di là dal confine nell’interno della Russia, ove rimasero in esilio, fc commovente la lettera di addio del Soltyk ai suoi diocesani, dalla quale spirano forza e virilità non fiaccate.5 Egli regola in essa con avvedutezza l’amministrazione della sua diocesi orfana; che il suo ‘pirito, ei li scongiura, sopravviva ancora nella diocesi nelle perone dei suoi fedeli ausiliari. Il giusto sdegno del Papa 3 e i numerosi sforzi degli aimici * per la liberazione dei prigionieri rimasero infruttuosi. Il Grancancelliere dello Stato, Zamoyski, dopo queste al diritto delle genti rassegnò al re le sue dimissioni.5 Nella depressione generale degli animi riuscì ormai facile far approvare il progetto sui poteri del comitato. La condotta del Repnin riguardo a questa commissione delibe-•»tiva non si discostò minimamente dalla brutalità fin qui adoperata. * Colle espressioni più scortesi egli mise mano personal-rr"n!“ ai mezzi violenti contro chi recalcitrava. Enunciò innanzi tutto le sue esigenze nella questione dei dissidenti, formulate in punti, più tardi in 20 articoli, e fece pressioni perchè fossero accettate immediatamente senza discussione.7 Sebbene già nella v«lta dei membri del comitato si fosse proceduto abbastanza umoralmente, pure le sedute trisettimanali di esso ebbero talora 3a* grande vivacità. I favorevoli alla Chiesa domandarono per **. come minimo, una serie di privilegi e di sicurezze, i cosiddetti articoli. * Secondo questi la religione cattolica doveva segui-'•*re ad esser considerata come la dominante, ad essa dovevano Swonda relazione Durini del 14 ottobre 1767. ivi 233. Cfr. anche Novae* "2; Iamrskx S3: Bke& I 216: Fokst-Battagma 138; «sotowjorr 71*.; *WrTB Via 13!. ; lutata 13 ottobre 1767. In Tram IV 2. 188 »8. *ella stin lettera al Primate del 28 novembre 1767. Ivi 201. In tre lettere * -1 novembre 1767 Clemente XIII conforta i prigionieri e conferma le dispo-‘ ^“1 'Id Soltyk. Ivi 108 ss. ‘ I vescovi presentarono una petizione, del li) dicembre 1767, al re (Ivi Jl~ " ' Anche nella dieta si aderì alla petizione; cfr. le due relazioni Durini 17 ottobre 1767, Ivi 283 s. * l'rima relazione Durili! del 17 ottobre 1767, ivi. Al suo [Misto subentrò russoflla Relazione Durini del 21 ottobre 1767, ivi 235 s. Relazione Durini del 23 dicembre 1767, Ivi 246. Relazione Durini dell'll novembre 17S7, ivi 239 s. Relazione Durini del 21 novembre 1767, Ivi 241 s.