284 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo V. nisti intorno alla grazia e predeterminazione, i suoi rappresentanti però guardavano benevolmente alle tendenze della setta ed erano nemici dei gesuiti.1 Benedetto XIV stesso, prima del suo pontificato, dovrebbe essersi espresso nel senso che il giansenismo era un fantasma e una pura invenzione dei gesuiti e che erano 3tati essi a strappare a Clemente XI la Bolla Unigenita. 2 Data la vivacità e la crudezza del suo parlare, non è escluso che siano sfuggite al Papa espressioni di un simile tenore, che poi vennero avidamente notate, acuite e interpretate.: È possibile che l’aver sentito di discorsi simili avesse fatto nascere ne! partito giansenista la speranza che con l’avvento al trono del nuovo Papa sarebbe venuto il suo tempo. Benedetto stesso era dolorosamente impressionato da simili dicerie. Nell’occasione d’una condanna di una pubblicazione giansenista ' egli rilevò che per lui era questione di coscienza di dimostrare ad ogni occasione che egli manteneva la Bolla contro Quesnel. Da Roma erano partite e arrivate all’estero espressioni contro la costituzione, ma egli non ci aveva parte. Queste espressioni derivano da sacerdoti, perfino delle più alte dignità, che vogliono passare per peVsone intellettuali e perciò dicono e scrivono tan», miserie e si vantano di odiare i gesuiti. Fuori di Roma si comprende difficilmente che questa gente scriva, senza previo accordo col Papa. Di qui le calunnie che erano in giro.5 A capo del partito giansenista e anti-gesuitico in Roma stavi il cardinale Passionei.0 Domenico Passionei venne a Parigi n*‘! 1706 a portare il berretto cardinalizio per il nunzio ed era allora uno splendido cavaliere che spendeva del suo per potersi presentare con la maggior pompa possibile. A Parigi il ventiquattrenne visse due anni, adulato dal gr !1 mondo, e fece la conoscenza di dotti come Mabillon, Montfau on. Renaudot, ma anche di frivoli intellettuali francesi. Nel 1714 fu poi agente del Papa nei convegni nella pace di Utrecht e Baden. nel 1730 nunzio in Vienna ove nel 1736 sposò Maria Teresa con Francesco I e nel 1738 segretario dei brevi a Roma e cardinali- » Uosa 336; Coro ara. Denkiciirdigkeiten III 7. 2 Cori»ara 8 s. » Accenni a slmili dicerie nella lettera del Papa a Tencin del 17 i»!U irto 1743. I 55 S. * Apologie de Totts Ics jugements. Kki scii II 2S7. 241 ss. 5 A Tencin il 27 dicembre 1752. Il 234. Ofr. sopra p. 282. n. 0. fi Ofr. la presente opera, voi. XV 720; Got'jET, ÉUtge historiq%tc. La l*’" 1763: Vernarecci, Foasombrone dai tempi antichissimi ai nostri II. F""’ 1 broue 15)14. 744. Una caratteristica più ¡particolareggiata di Passionei n<® • " tini venir evitata. ' Ofr. la presente opera, voi. XV 73 ss.