42 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo I. scaltri consiglieri di Carlo III di esercitare il placet.1 Preoccupanti erano anche le nuove bolle del 6 luglio 1741 e 11 agosto 1745, in quanto esse davano una maggiore estensione alla competenza del gran cappellano reale.3 Nè il concordato di Napoli, nè quello di Savoia erano stati sottoposti al Sacro Collegio. I cardinali si mostravano assai malcontenti di non essere stati consultati in affari così importanti.8 Più dolorosa ancora fu per Benedetto XIV la circostanza che le sperate buone conseguenze del concordato non si avverarono. Egli aveva concesso alla corte napoletana molto più che volesse a suo tempo concedere Clemente XII,4 e tuttavia non si ristabilirono soddisfacenti rapporti, perchè il Governo si sottrasse alla applicazione delle disposizioni che gli erano moleste e l’antico spirito cesaro -papista fece di nuovo ad ogni momento capolino.8 Già nell’intervista con Carlo III in Roma al principio del novembre 1744 il Papa si era dovuto lagnare delle errate interpretazioni del concordato. Nel giugno 1747 egli si vide costretto a ripetere in una lettera calzante le sue lagnanze specie riguardo all’estensione del placet ad affari puramente ecclesiastici. Solo le disposizioni favorevoli al Governo vennero attuate, è detto in tale scritto, ma nulla di quello che risultava favorevole alla Chiesa e alla S. Sede.6 Un grave conflitto si era sviluppato già nel 1746. La falsa notizia che l’arcivescovo Spinelli volesse introdurre in Napoli l’inquisizione spagnuola minacciò di provocare dei torbidi ; il mal consigliato re cercò di premunirsi con un editto che rendeva impos- 1 B. Peluso (Il diritto di pìacitazione nelle due Sicilie. Napoli 1898), vanta (24) per ciò questo articolo come un « triunfo delia politica Borbona ». 2 Acta Benedicti XIV, ed. li. de Martinis I 75 ss., ISO s., 269 ss. s Merenda, * Memorie, loc. cit. * Ofr. * Confronto del concordato (1741) e del piano stabUito nel ponti- ficato di Clemente XII, nel Cod. 1210, 119s. della Biblioteca Corsini di Roma. s Vedi gli esempi nel Cod. 41 A. 5 p. 39 ss., ivi. Cfr. anche Setìtis 191 ; Acta Benedicti XIV, I 394 ; Rinieri, Rovina 5. Merenda ( Memorie, loc. cit.) scrive: « Si accorse poi il Papa, ma tardi, (e si pentì inutilmente), d’essere stato circonvenuto dal frate Galiani nel Concordato con Napoli in molti gravi punti, come nel Tribunale misto e nella riserva di 20m scudi di pensione da potersi distribuire a sudditi Pontifieii, perchè non ebbe effetto in questa parte e nel punto del Tribunale misto l’ebbe soverchiamente eccessivo, perchè si arrogò tutta l’autorità sopra li Vescovi, che più non ricorrevano alle Congregazioni ; e sebbene nel Concordato si dica che il Re debba nominare tre sogetti, tra li quali il Papa possa scegliere il Presidente di questo Tribunale misto, con tutto ciò per un accordo segreto fu accordato che sempre sarebbe il Cappellano Maggiore ». * Corrispondenza dell’anno 1747 sul conflitto dopo il concordato del 1741. Vedi anche in Aff. esteri n. 1178 del! A rchivio di Stato di Napoli. » Acta Benedtcti XIV, II 386 s.