62 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo II. cifìche fossero le intenzioni delle potenze dimostrò il trattato di alleanza del 4 giugno 1751 tra la Francia e il re di Prussia, nel quale quest’ultimo in separati articoli ,segreti, in cambio della garanzia della Slesia inferiore, prometteva al candidato francese per il trono imperiale, Carlo Alberto, il suo voto elettorale e la Francia prometteva ai bavaresi un’armata ausiliare per attaccare l’Austria. Con questa alleanza nella quale si diedero la mano l’antico e il nuovo nemico deH’Austria, la guerra slesiana divenne europea. 1 Carlo Alberto, il quale ben conoscendo la propria impotenza, si era dato tutto in braccio alla Francia, mise in non cale tutte le esortazioni alla pace idei Doria e l’ultimo di luglio del 1741 attaccò Passavia ed entrò nell’Austria .superiore. Il Papa disapprovò energicamente quest’infrazione della pace, ma i brevi che egli inviò perciò a Carlo Alberto e al cardinale Fleury2 rimasero senzai effetto. Benedetto XIV preoccupato non soltanto per le sorti della Chiesa in Slesia, ma anche della decadenza dell’Austria e dell’aumento della potenza dei protestanti in Germania che ne conseguiva, versò lagrime sulla disperata situazione di Maria Teresa e incaricò di nuovo il Doria della mediazione della pace.3 Ma in Monaco si rimandò il delegato pontificio al Palatino in Mannheim, segno ben chiaro della nessuna speranza che aveva il tentativo di impedire lo scoppio della guerra. 4 In Parigi la mediazione di pace del Papa veniva interpretata come un intervento parziale per il marito di Maria Teresa e per la sua elezione. Il cardinale Valenti smentì nel modo più reciso tale interpretazione. Il crollo dell’Austria, così egli scriveva al nunzio di Parigi, distruggerebbe l’antimurale contro i turchi e procu- ne può mostrare per lo elettore di Baviera e quello di Sassonia. Poi il Papa dice da dovero, quando si protesta d’essere imparziale e però il suo contegno è paterno ed amorevole inverso tutti i concorrenti... ». * Allo stesso il 21 aprile 1741 : « Non cessa questo Sigr. cardinale di Tencin di dolersi di Msgr. Doria, come se egli fosse stato mandato in Francfort per opporsi a qualcuno dei candidati ; e non come un ministro Apostolico unicamente interessato a procurare il bene della religione e la pubblica tranquillità. Diversi fini e diverse mire si hanno dalla Francia, che non compatiscono con quelle del Padre comune. Deve egli essere imparziale e, per mostrarsi tale in effetti, non deve desiderare più uno che l’altro. Il di lui ministro se dice che sentirà con piacere eletto il Gran Duca, opera coerentemente al sistema di Nostro Signore, perchè con egual piacere si sentirà che la providenza abbia scelto l’elettor di Sassonia o quello, di Baviera». Similmente ancora il 28 aprile 1741. Numidi, di Francia 442 p. 11 ss., Archivio segreto pontificio. 1 Immich 308; cfr. Droysen V 273 ss. 2 * Relazione di Tliun del 19 agosto 1741, loc. cit. 3 * Cifra al Doria del 2G agosto 1741, Nunziat. di Germania 572. Cfr. * cifra al Nunzio di Francia del 18 agosto 1741, Nunziat. di Francia 442, loc. cit. * * Relazioni di Thun del 16 e 23 settembre 1741. loc. cit.