128 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo III. nervi le devozioni della « Via Crucis » ; ma più tardi l’edificio che sotto Clemente XI a causa del terremoto del 1703 aveva grandemente sofferto, era stato di nuovo lasciato all’abbandono. Il presidente De Brosses faceva nel 1739 la proposta di abbattere quella parte che stava verso il Celio e di rimettere invece nello stato primiero l’altra metà. « L’arena, così egli scriveva, darebbe una bella piazza pubblica e mezzo Colosseo pulito vale di più che uno intiero in tale deperimento; e che cosa v’impedisce, o illustri romani, di costruire in mezzo di una tal piazza una grande fontana saliente o perfino un lago per avere così una specie di antica naumachia? ».1 Benedetto XIV era ben lontano dal condividere l’opinione dell'illuminista francese. Nel 1743 egli destinò una notevole somma per il restauro dei muri di chiusura e nell’anno seguente emanò un severo editto penale contro chi commettesse eccessi nelle rovine dell’edificio e nell’awicinarsi dell’anno giubilare,2 riattaccandosi alle misure prese nel 1675, decise di salvare il più magnifico monumento che Roma tiene dall’antichità, consacrandone la memoria alla Passione di Cristo. In mezzo all’arena venne eretta una semplice croce e attorno attorno vennero rinnovate le vecchie 14 stazioni del Calvario, consacrate dal vice-gerente Ferdinando De Rossi. La confraternita allora fondata degli amanti di Gesù e Maria, alla quale il Papa nel 1752 regalò le stazioni, assunse il compito di celebrare ogni venerdì e domenica! 2 ore prima dell’Ave Maria la devozione della Via Crucis.3 Specie nella quaresima ogni anno i romani accorrevano alla devozione della Via Crucis tenuta colà da un francescano. Una commovente celebrazione di questa specie si ebbe a conclusione dell’anno giubilare il 27 dicembre dell’anno 1750 quando il francescano Leonardo da Porto Maurizio, molto stimato da Benedetto XIV, là ove i tormenti e la morte avevano servito per soddisfare perverse passioni, con parole eloquenti annunciò le sofferenze di Colui che aveva liberato il mondo da tali orrori. * Per la cappella della Pietà che si i Vedi De Brossf.s. Briefe II 190 ss. - 11 13 novembre 174!» vedi In decisione comunicata daU’Archivio capito-lino In Prinzlvalli (Anni Santi 181). la quale venne presa in seguito ad un memoriale di Leonardo da Porto Maurizio. » P. Odlagrossi, L'anfiteatro Flario nei suoi ¿0 secoli di storia, Firenze 1913. 217 ss. Cfn. Clementi, II , Colosseo, Roma 1912, 208 ss. ; Bartoli, Cento Vedute di Roma antica. Firenze 1911. n. 17, 18: Babucke,. Kolosseum 40, 47. 52 s. Una magnifica incisione di Piranesi riproduce le stazioni che dopo la caduta dello Stato pontificio, come osserva giustamente Jrsn (II 142) «caddero vittima del fanatismo neo italiano ». Dal 1919 si è almeno rinnovato il bell'uso di tenere al Colosseo una Vìa Crucis. ♦ Oliere complet. di S. Leonardo da Porto Maurizio IV, Venezia 18(58. 52 s.. 35« ss. Cfr. 1?. Innocenti, 8. Leonardo da Porto Maurizio. Prediche e Lettere. Quaraechi 1915, p. x.