278 DELL’ HISTORIA' 1515 perfuadere all’uno & all’altro di quefti Prencipi, che con-giungeffero le forze loro con quelle di Celare , ò almeno gli prometteffero di volerlo fare , per ritenerlo, che cacciato , come diceva , dalle fue neceifità, non fi gittaife con precipitofo configlio nell’amicitia de’communi nemici ; il che avvenire non poteva fenza loro danno, & pericolo . Dalle quali perfuaiìoni motto il Rè d’Inghilterra, & gli Svizzeri havevano mandati fuoi Ambafciatori à Ce-fare a fargli molte larghe promette; in modo che cominciò l’animo di lui, che prima moilravaii molto inclinato alla concordia , ad effere da nuovi affetti concitato , & a lafciarfi da nuovi dubbii fofpingere in varie fentenze ; onde pareva , che la medefima cofa fotte talhora rifiutata , svixxeùfi talhora con molto defiderio da lui abbracciata. Ma effendi*«»- do finalmente dopò alcuni giorni feguita la pace fra gli c\a. Francefi & gli Svizzeri ; percioche gli huomini ancora d’ alcuni di quelli Cantoni , che s* erano prima inoltrati al Rè più duri, & molto contrarii, divenuti più molli , & bene affetti da una gran fomma di danaro , il quale per tale pmùci- accordo haveva ad effere pagato a ciafcuno de Cantoni, ha-^upaceton vevano dapoi non meno de gli altri defiderata l’amicitia de' Francefi y « Francefi , & con affenfo commune confirmata la lega . Quin-rtntnam. ^ ng naCqUe ^ cjie Mafìimiliano levata la fperanza di tali ajuti, &. conofcendofi per fe fteffo poco potente a fare alcuno sforzo , defiderava grandemente la pace con Francefi , & con Vinetiani, & trattava tutte le cofe più humanamente. Nondimeno perche tutte le cofe, & dell’armi, & dell' accordo procedevano con molto tardi, & incerti configli * ne rimanevano i Vinetiani in modo travagliati, che niuna cofa era tanto difficile, & tanto lontana del vero ( come fono gli animi de gli huomini, quando la cupidità , ò il timore gli domina, mobili molto , & facili a perfuaderfi tutte le cofe ) la quale non cadefc loro in fofpetto . Alcuna volta dubitavano grandemente dell’animo del Rè Catholico ( il quale nome haveva a quello tempo Carlo d’Auftria già paffato in Ifpagna cominciato ad ufare ) ancorché foffe molto più veri-fimile, che effendo egli nuovo Prencipe, & circondato da mol-