902 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo VII. Quando Magallon, segretario dell’ambasciata spagnuola in Parigi, si felicitò il 24 aprile 1767 col ministro della giustizia per il suo colpo maestro, riferì contemporaneamente che Choiseul aveva scritto al rappresentante della Francia in Roma che il Papa farebbe bene a secolarizzare i gesuiti, poiché la loro ulteriore esistenza non corrisponderebbe nè all’interesse della Chiesa nè a quello dello Stato. tLa stessa opinione avere il ministro espressa anche in un colloquio con l’uditore della nunziatura di Parigi, il quale, essendo uomo giudizioso e imparziale, nutre pressappoco la stessa opinione.1 Difatti Choiseul il 21 aprile 1767 aveva incaricato Aubeterre di voler accentuare ad ogni occasione che il re di Francia approvava completamente le misure del suo cugino spagnuolo contro i gesuiti. « Se il Papa, così continua la lettera di Choiseul, fosse prudente, illuminato e forte, egli potrebbe prendere soltanto la decisione di abolire totalmente questa Compagnia con una Bolla, cosicché non vi sarebbe più nessun Ordine gesuitico ». Vero che egli sapeva come Clemente XIII non s’indurrebbe mai a questo e che il cardinale Torrigiani digrignerebbe i denti dalla rabbia al pensiero della distruzione dell’Ordine ; il Segretario di stato lo amava per più di un motivo, poiché ricavava da lui una notevole rendita, al che non si mostrava insensibile. Ma se avesse anche soltanto un’idea della politica e gli stessero a cuore l’onore e il prestigio della Santa Sede, egli dovrebbe comprendere che l’abolizione era necessaria. Le cose arriveranno al punto che i governi faranno tutt’uno della causa di questi religiosi con l’essenza della Corte romana e al Papa rimanderanno non soltanto i igesuiti, ma anche i suoi nunzi, gl’inquisitori, le Bolle ecc. Ciò sarà estremamente spiacevole per la Santa Sede, centro comune della cristianità e allora forse si sentirà in Roma, quanto questa protervia e i secondari interessi temporali abbiano recato danno Archivio della provincia di Toledo a Madrid Chamartin IV' • « Asi como no puedo explicar el gran gusto y alegría quo tengo por veer libre Kspaiia de una tal peste, asi no sé con quale« términos pueda congratularme con V. S. 111. |ier la gloria inmortal, que so ha adquerido en una empresa digna de su talento, y propia de su constancia y corage» (Barrera a Koda il 30 aprilo 1767, ivi. * Vasquez a Itoda ii Iti e 23 aprile e 4 giugno 1767. Biblioteca S. Isidro di Madrid. Carian de Vati/uez voi I. 1 • « Sé que ha escrito este Ministro a Mr. d'Aubeterre que le parecía que haría bien el Papa en tomar nhora el partido de secularizar la Orden, pues ni i>ara la Iglesia, ni para los Estados i*xi¡a convenir el mantenerla: y asi se lo ha dicho también al Auditor que hay aquí, el qual no está muy distante de este modo de pensar, porque es un hombre juicioso y bastante imparcial ». A Boda il 24 aprile 1767, Archivio della provincia di Toledo a Madrid, Chamartin, P.