CAPITOLO Vi. La politica eccitasiica di Carlo III di Spagna. La cacciata dei sesuiti dalla Spagna. 1. Anche la cattolica Spagna non era rimasta immune dai prin-c'! anticlericali del tempo. 1 L’alta nobiltà spagnuola, da cui provenivano gl’inviati e gli alti funzionari, viaggiava a Londra ed * Parigi, s’imparentava colla nobilita estera, manteneva rapporti <■< Diderot e D’Alembert, frequentava i circoli di madama Geof-frin c di madamigella Lespinasse e non rifuggiva neppure da pel-“vrinaggi al patriarca di Ferney; ove si vituperava la propria n- ione come barbara e fanatica per ottenere da Voltaire il complimento di spirito illuminato.1 Tuttavia increduli completi, come il conte Aranda, in Spagna erano ancora rari. In molti la filosofìa •un'illuminismo era semplice afFare di moda, una vernice esteriore, che dopo il ritorno in patria tornava ben presto a scomparire. Altri, però, riportavano dall’estero l’impulso alla riforma ‘k'Ha patria. Mentre un gruppo voleva giungere in essa solo fin ve era consentito dalla religione e dalla monarchia, altri rimanevano impressionati dal fatto, che all’estero l’illuminismo veniva esaltato come la vera fonte dell’ascensione nazionale e di °imi progresso, mentre si attribuiva alla Chiesa l’arretratezza dei P**si meridionali.J Si formava una maniera di pensare, in cui ■ avversione alla religione ed alla Chiesa si saldava con rappre-•• ntazioni alla moda di Dio e del mondo, con nuovi principi poli- * Mosti. Patio. Clmért tur rKiptanr II. Par!«! 1*80. 9axvii_» t '**11*00 II SOiMt; RoiMUr I 1«*.: n»MXtto. li«#* I. PWHofo XV; h** «Tt. IHr ffrk'imrm HcarlUckaften I* Hpamlmm. IKHI. 1. * U«u. Patio II l.TT : Ctaunu, Krlnatif» 4rt amiamo tó*. * Ihmu r Couito II ótìSm. Ofr. *