836 Clemente XIII. 1758—1769. Capitolo VI. tavja a suo fratello Don Luigi. Questa lettera fu presentata Offeso profondamente nel suo onore personale e nel suo \<>r filiale, il monarca si decise allora ad espellere tutti i gesuit la! suo Stato. Per non compromettere l’onore suo e di sua m ire egli si servì nei suoi editti dell’espressione ambigua summenzionata. 1 Questo racconto, che desta già poca fiducia per la sua ai >n-ciatura romanzesca, perde poi di credibilità proprio se si esaminano i suoi fondamenti storici. Sebbene gli atti segreti (« n r-vada ») degli archivi di Simancas e Madrid siano stati espi. : ati da storici delle più diverse tendenze, non s’è trovata finora • suna traccia della lettera suppositizia nè un’allusione ad es La scomparsa della parte di accusa della Consulta del 29 geir .; > 1767 non costituisce nessuna prova in contrario, perchè si spiegare altrimenti. Così pure, nessuno storico ha sollevato co: o i Anselrn vou Eckart in Muña. Journal IX 217-22. L'affare delle ictt suppositizie è ritenuto reale da : Cbétineau-Joly III’ 237 ss. ; Coto>m>-" Histoire de la suppression des Jésuites II 5 ss. ; Sciioell, Cours d'hi• XXXIX 1G3; CoavrON XV, PrM. xvnss. ; Havignan I 185 ss., II 337; f ci lin de los artículos de La Esperanza3, Madrid 1858, 438 s.; LÊTomvn," >, Ravignan et scs contradicteurs 25 ss. ; Mexéndez t Pei.aïo III 143: Nov Pigliatela I 158s.: Gaixkkaki-Madariaga ldi ss.: Rayón y Fe XIV (1907) v " Come garanti vengono citati oltre il Murr: Lafukxte, Historia de f-'-l“"11 P. III. 1. 8, c. 8: Cqxb, España bajo el reinado de la casa de Borito» 1' LI ■ i-'isMosm, Histoire des Français XXIX 370; Ami de la religion XXXII l->‘-‘ Adam. Histoire d'Espagne IV 271; Cantù. Storia dei cent'anni 1750-1* Firenze 1851, 165: DClunoeb-Hortio II, 3 (182(5) 798. Contro la credi! ' del fatto si dichiarano: Saint-Priest 57; Fekreb dei* Rio n 123 n. 1: ' '' vila t Collado III S2s.; Sidney Smith in The Month O (1902) 26: K«" ' seau I 218 s. 3 Anche la lettera di Carlo III al Tanucci del 4 agosto 17C7 non tulsce nessuna prova efficace i>er la credlblUtâ deiroffare della lettera *<•[*" 1 .ositizia. Il Tanucci ‘scrisse a Carlo III il 14 luglio 1767 (Archivio «11 Simancas, Estado 6100). che il principe di «San Nicandro gli aveva d"“ mandato. « se era vero, che la congiura era di lasciar intatto il solo siis 1 infanto Don Luigi, perchè in tal caso avrebbe concluso, che di V. M * d>’¡ a sua real prole fossero li gesuiti nemici, e si potrebbe trattare colle regole '1 giustizia, esaminate che fossero bene le prove di delitto si grande»- I' •’ rispose: *«Y por lo <|Ue me dizes que el tal te preguntó si hera ciert" que se decia de mi hermano te diri* que creo que huviera tenido la mb*1-1 suerte que todos los demas, si Dios no huviçse puesto su santa mano, y ‘i*‘ han sido infinitas las calumnias que los mismos esparcieron, y levantar despues de lo sucedido a mi pobre madre que goze de Dios, y a el tan- * IHirn poner cizania, y división entre nosotros, ya que no avian podido H#**1 lo que querían, pero por gracia de Dios tampoco lo lograron, y se claro la verdad, la inocencia, y su maldad » (Archivio di Sima'1' •* Estado 0057). Iæ calunnie contro sua madre, che il re attribuisce ai P^11 " risalgono certo alia diceria, che l Padri avessero propalato provenire i dan» per la rivolta daU'appartamento della regina-madre. Cfr. sopra p. 784