620 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo II. dichiarazione formale di guerra da parte della Polonia.1 Sotto la pressione delle truppe russe gli Czartoryski dovettero per la seconda volta rinunziare al loro programma. Si venne finalmente a trattare anche la questione dei di.vi-denti. Ancora alla fine di ottobre il re aveva dichiarato al nunzio di avere esposto alla zarina come le sue esigenze fossero ineffet-tuabili, perfino nel caso che il re v’impegnasse corona e vita : A questo punto, il 4 novembre, fu data udienza al Repnin innanzi alla dieta.3 Dopo una introduzione lusinghiera egli fece cono* ere chiaramente i desideri immutabili di Caterina e presentò un me- § moriale;4 il governo russo vi si riferiva alla pace di Oliva (10). che designava le « potenze nordiche » quali garanti della libertà dei dissidenti polacchi, e pretendeva in nome della felicità e dell* pace interna di voler togliere fin l’ultimo inciampo di eventuali disuguaglianze; poiché la libertà, vi si diceva, riposava sull'uv ia-glianza. Venivano richiesti una serie di diritti religiosi e piena equiparazione politica, ed a queste richieste si associarono in die la-razioni ulteriori i governi di Prussia, Danimarca e Inghilterra Naturalmente anche il Visconti ora dovette far dichiarazioni pubbliche nella sua udienza avanti la dieta,5 Egli lo fece in un discorso dei più ampi, ma certo anche dei più vivaci, di questa assemblea." Egli espresse la sua indignazione per il fatto, che correnti così riprovevoli fossero sorte nel popolo polacco, del resto così religioso, e parlò del vivo dolore risentito dal Santo Padre alla notizia di simili eventi. Dipinse colla luce più cruda gli effetti delle proposte leggi di tolleranza. Le sue parole, che nell’emozione del suo animo sembravano incalzarsi precipitosamente, furono un continuo « Cavete, vigilate ». Egli disse di non essere affatto in favore di una oppressione o persecuzione degli erranti ; ma di richiedere, che gli ortodossi non dimenticassero o svalutassero 1 unica cosa necessaria. Così scongiurò personalmente il re in un discorso piuttosto lungo, così i vescovi e i deputati. « Io ho parlato, lo spirito del Signore ha parlato per mio mezzo, la sua parola per la mia lingua. Ciò che avete ricevuto e udito, eseguitelo, e il Dio della pace sarà con voi! ». L’impressione del suo discorso fu indescrivibile; il testo di esso venne diffuso a stampa ed in traduzioni per tutto il paese.: » Relazione visconti del 22 ottobre 1706. loc. clt. 101. I-e dlcblar»*1 oi Unirli novembre 17WI. Ivi 121. t'ir. Hleh I 1!>S ss. : Jaxkses 67: IIekua.'«* ' * Relazione Visconti del 2» ottobre 1766. loc. clt 1