280 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo V. Col tempo la sua ostilità divenne sempre più aspra e il giornate cominciò a tendere apertamente non soltanto alla distruzione morale, ma anche alla totale distruzione dell’avversario mediante l’abolizione. Specialmente quando verso la metà del secolo te vicende della guerra dei sett’anni, le dispute filosofiche e i contrasti politici deviarono l’attenzione dalle questioni intorno alla grazia e alla predeterminazione, fu allora la lotta contro la Compagnia di Gesù che diede al foglio il mezzo di accattivarsi l’interessamento della folla.1 I capi del partito per mezzo del loro interprete, l’editore della gazzetta ecclesiastica, perseguirono inesorabilmente il loro scopo di distruggere l’Ordine, fino a tanto che fu raggiunto.2 Presso il basso clero essi descrivevano i gesuiti come strumenti dell’ambizione di dominio dei papi e dei vescovi, presso i superiori ecclesiastici essi tacciavano le loro pubblicazioni di dottrine antiecclesiastiche, presso i parlamenti e i potentati civili essi rimproveravano loro di essere nemici dello stato.In quattro annate della gazzetta si trovano ben 157 rilievi, citazioni o articoli diretti contro i gesuiti ;4 la forma cambia, ma la questione che torna sempre suona : Si può senza trascurare gravemente i propri doveri verso la religione, verso il sovrano, verso la patria, l’ordine pubblico, il bene del popolo, anzi la pura umanità lasciar continuare a vivere una società che dev’essere considerata il nemico comune di tutta l’umanità? Per‘ fino un nemico così violento dei gesuiti, come il Tanucci, opinava nel 1757 che il giornale scopriva troppo chiaramente la sua avversione contro l’Ordine, " mettendo a carico dei gesuiti, della loro morale e dei loro confessori tutti i mali del mondo. T Quest’"li° durò anche al di là della distruzione dell’Ordine. Quando la gazzetta venne a discorrere" delle vittime del settembre del 1792 e i> dire che fra loro anche 21 (23) gesuiti « avevano dato con gioia la loro vita per la religione », essa non può sopprimere l a-" giunta: « di nessuno di loro si trovò che si pentisse di avere appartenuto ad una società la quale ha causato alla religione più danno che tutti gli atei della Francia ». A nulla giovò che in Koma, a causa di tutto il suo indirizzo, si proibisse nel 1740 la Ufi7’ i PrécUH aii. s Ivi 305. * Ivi 302 S. * Ivi 305. » Ivi 306. e • « Riesce un poco satirica la Gazzetta Ecclesiastica, e senopre tropi*1 avversione ai Gesuiti ». A Cantigliana il lfi luglio 1757, Archivio <11 ili a n c a s, Kstatlo 5ÌVIS. ? Al duca di Salas il 2S giugno 1757, ivi. s • Il 23 settembre 17!H>, Hist.-polit. BUltlcr CXXIY (1899) 645.