«70 Clemente XIII. 1758-1769. Capitolo V. alla Compagnia di Gesù. Delle conseguenze funeste del !' -i firmatari dovrebbero un giorno render conto al tribunal» nipotente, più temibile di tutti i tribunali umani. ' Analogamente il Torrigiani osservò in un dispaccio ai che avrebbe bastato la promessa di non toccare nelle !• questione del potere indiretto. Colla dichiarazione rilasci a t suiti francesi avevano smentito il titolo, così violentemen* cato dagli avversari, di « benemeriti della Chiesa ». Sebb del potere indiretto non corrisponda più alla moda, ciò m motivo per abbandonare principi di diritto. Il Generale ha provato il passo dei suoi subordinati che hanno agito coll'ir sita della loro nazione, senza pesare le conseguenze e «enotere, £he colla perdita dell’appoggio da parte della Santa perduto, presso a poco, tutto, e poco più manca alla rovii -pietà. Quando si presenti l’occasione opportuna il nunzio ■» conoscere ai Padri più ragguardevoli, specialmente al coni-del re, il dolore del Papa per quanto era accaduto e fao comprendere che il Santo Padre è pienamente disposto a vare la sua benevolenza alla Compagnia di Gesù, ma solo : ' • essa la meriti col suo attaccamento alla Sede apostolica. ‘ In una lettera del 24 novembre 1761 il Provinciale c* giustificare la sua condotta col motivo del Parlamento, che ir ' *■* ' di rifiuto della dichiarazione sottrarrebbe sicurissimann : ' scuole ai gesuiti, e dello scandalo, che la dottrina opposta ! sanamente susciterebbe presso la maggior parte dei cattolici. " • presi i vescovi. Essi difendevano altresì gli articoli gallili come proposizioni di fede, ma semplicemente come un’opinion logica, che poteva essere sostenuta senza danno della fede. ' 1 r>1 settimana dopo il De la Croix tornò sull’argomento. Non Parlamento, ma anche i ministri, commissari e vescovi aveva!» richiesto la sottoscrizione. Egli aveva potuto ottenere solo 1*' che non si insistesse assolutamente per la conferma del Gen’ *- * I* la Croix a Ricci il 24 novembre 1701. in Hocncviowms 23« » *•