56 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo I. Il cardinale Valenti cercò quindi di giustificare il nuovo trattato esponendo più particolareggiatamente come stessero le cose.1 Siccome però si sapeva che il cardinale oltre i già ricevuti 45.000 scudi, ne aveva avuto in regalo dalla Spagna altri 50.000,2 gli attacchi si rivolgevano specialmente contro di lui e si raccontava che già come nunzio a Madrid avesse promesso un simile concordato. 3 Come il concordato del 1753 trasformò dalle fondamenta la disciplina delle chiese spagnuole,4 così mutò anche la situazione presso la Curia romana. Si dice che il numero degli accaparratori delle prebende spagnuole i quali dovettero ora abbandonare l’eterna città fossero 4000. Stava nell’interesse della Chiesa che Roma venisse liberata da tali elementi; ma di ciò non si interessavano tutti coloro i quali erano vissuti di questi stranieri. Non soltanto gli albergatori e gli affittacamere, ma anche numerosi agenti e procuratori si videro ora tolto il cespite delle loro entrate. Si aggiunga il nujmeroso personale della Dataria che ora rimase senza impiego. Taluni, che finora con denari spagnuoli avevano fatto bella vita, si videro ora improvvisamente ridotti a povertà.5 Così fioccarono gli attacchi contro Benedetto XIV.6 Osservatori sereni però ammettevano già allora che il Papa aveva dalla sua delle buone ragioni. Non era la gente migliore che si raccòglieva in Roma per accaparrare delle prebende e col loro contegno turbolento mettevano in forse la quiete della città. Non pochi raggiungevano dei posti ben dotati non per i loro meriti, ma a forza di insistenze che duravano anni. In una città così grande i candidati riuscivano a sottrarsi alla sorveglianza delle autorità ecclesiastiche. Molti fra loro erano tanto poveri che per sostentare la vita si dovevano dedicare a delle occupazioni punto dignitose e indossavano solo una volta al mese, quando dovevano presentarsi alla Dataria, la veste talare che spesso si prestavano l’un l’altro. r A questi abusi ora veniva posto termine. Non meno influì sulla decisione di Benedetto XIV il carattere pericoloso della situazione; poiché i regalisti spagnuoli richiamandosi all’influsso che i sovrani di Francia esercitavano nell’assegnazione dei benefici ecclesiastici dopo il concordato del 1515, con- 1 * Merenda, loc. cit. 2 Miguelez 444 e inoltre Pobtillo, loc. cit. XX (1908) 197. 3 * Merenda, loc. cit. •i Gams III, II, 348. 5 Coruaka, loc. cit. Cfr. Caracciolo 121. 6 Miguelez 207. • Coruaka, loc. cit.