Lavalette s’ingolfa in imprese arrischiate. 045 Frattanto i creditori richiesero con minaccie pagamento immediato. Ma a chi toccava ora il dovere di rispondere in prima linea per i debiti? Nonostante l’opposizione di gesuiti eminenti i superiori si decisero ad assumere il peso del pagamento. Con sforzi enormi il procuratore missionario Sacy riuscì a pagare quasi tutte le cambiali scadute.1 Frattanto era stato intimato anche al Lavalette di fare tutti gli sforzi per pagare i suoi debiti. Effettivamente arrivarono alcune rimesse di denaro non rilevanti, ma con stupore generale seguirono presto nuove cambiali, che su pera \ mo ancora l’altezza di quelle presso Lioncy.2 Nuovi e più rigorosi ordini furono mandati al Lavalette, ma ■senza risultato.3 Al contrario, egli proseguì sempre più profondamente nella via intrapresa. Se finora gli si potevano solo rimproverare imprese troppo arrischiate e non osservanza dei limiti impostigli, adesso gli venne in mente di aiutarsi con il commercio vero e proprio, canonicamente proibito. Anche alla Martinica il superiore missionario aveva, oltre debiti in cambiali considerevoli, secondo le sue stesse indicazioni, ancora più di mezzo milione di debiti in capitale. Ora, però, a causa della guerra l’esportazione di prodotti coloniali in Francia era sbarrata quasi completamente, ¡e merci si accumulavano, i prezzi scendevano. Alla vendita della proprietà fortemente svalutata non c’era da pensare, l’esercizio dell'azienda giaceva a terra a causa delle diminuite forze lavorative. Per tener fronte ai suoi impegni, e temendo una bancarotta, il Lavalette ricorse a un espediente proibito. Per mezzo di agenti •*lu altrimenti. Archivio ilei gesuiti sotto le segnature indicate); ‘Aliante a Kicei j| 25 marzo 1700. Francia 49, * Desina re tz a Ricci il 24 no-vr-mbre 17(iO; • Salvai, a Ilicci il 2.1 novembre 1760; • De la ('roix a Ricci 11 -• litnl>re 1700. Ivi ; • Ricci a Beauvals il 14 gemmi» 1701 ; • Ricci a Nol-r‘* Il 21 marzo 1761, Ivi Hpist. Ocn. secretar. Il quinto visitatore fu De la "arche. Notizie più particolari in Rochkmontkix 133 ss. 1 Ivi 137 8«. 3 Ivi 140 8.; Ricci, * Istoria 17. 8 Rochf montkix 141: Ricci, • Istoria 17. Tutte le prescrizioni e ammonitili, anche comandi « sub praecepto obedlentlae » risultarono Inutili data la *,|a « IrreligiosltA » (• Ricci 14). Nella • lettera del Ricci al I/ivalette II 12 ■*>'emhre 1700 è detto: « l'rae octtlis habeat (Rev. V*] praecepta Imponiti *nno 175$ llltld praeelpue, ne alia coutrahat deldta nec aeelpiat Isthle pecu-!‘un Holvendam in Calila. AfHrmavit mihi R* V* toto anno 175!* nuli uni a se *u*«p&nn debltuin : at enini vlsa est In Callia protestano cambiali« subscriptae “wnse Februario eius anni. Videat. ne quid fraudi» aut erroris subrepat. Cete-illud praeceptum contirmo et renovo». Inoltre il Generale osserva nella ******* lettera : « Huius cui imi e nulla potest esse excusatlo, quod alibi litteris declaravl : uos vero Ingenui* daninura incredibile rei oeconotnicae Mis-*ionutn et famae totlus Ordini» ab tino homlne illatum ». Il l«avaiette tienisi *! conti che un giorno dovrA rendere innanzi al tribunale di Dio (Epist. Ocn. •ffrelac).