290 Benedetto XIV. 1740-1758. Capitolo V. capi partito si trovavano nell 'Archetto, la casa del prefetto della Biblioteca vaticana Bottari, quasi tutti sacerdoti e religiosi esteri e in buona parte della Toscana; vi si vedevano nominatamente il cardinale Neri Corsini, il generale degli agostiniani Francesco Saverio Vasquez, l’abate Antonio Niccolini, 1 l’oratoriano Prospero Buttari, Foggini e altri, tra i quali anche il sedicenne nipote del generale dei gesuiti, lo scolaro dei gesuiti del seminario romano, Scipione de’ Ricci, che fu più tardi vescovo di Pistoia. Un altro luogo di ritrovo era il convento degli oratoriani presso Ut Chiesa Nuova.3 In Firenze i nemici dei gesuiti s’incontravano specialmente nella biblioteca Riccardi presso il dotto Giovanni Lami, il rappresentante della mentalità giansenistica in Italia. ' il quale mediante la sua rivista « Novelle Letterarie » (1740-1767) contribuì molto alla diffusione delle idee gianseniste in Toscana. Nelle adunanze veniva discusso sul modo di procedere contro i gesuiti e il risultato veniva trasmesso al Passionei; con pubblicazioni sul probabilismo e sul conflitto dei riti si voleva anzitutto rovinare la fama dell’Ordine, non appena questo scopo fosse stato raggiunto, si sarebbe potuto promuovere con successo la soppressione. Difatti d’ora in poi i paesi cattolici vennero inondati da pubblicazioni antigesuitiche. Nell’elenco dei libri che l’editore ve- obtinebaut... l'bl satis obscurata aut detrita pcuitus fuerit Societati* fama. tanl tienimu de eius ext¡nettane cum ape aliquu agì i>osse... Unric foiose bellÌK» i'*u<*' forum in in its conveuticulls pniestitutnm, non tani linguis ac litcris qoaui il**1* rebus revietnm est. Nani posti id teiupus tam multi diversi« locis. timi I,r” lirosl in Societatem prodiere libelli aut de novo conditi aut recusi. ut t‘<* prope opprobrlls Icsultarum inundaretur Kuroiw ntque ad ultimo» usque A»1 ricanos et Indo« iniiudatio pervenerlt ». CoBDA&A. De sui» ac »uoriim rcbH» HI*-!l-Rosa. Pa«»ionvi » n. X. i « Il plrt mordace della Compagnia », « il pili spietato avversario dei t» suiti». Sleome di fronte il Rottarl espone cosi liberamente le sue * crii ;< t" mordaci al imitato, le accuse ai procedimenti tenuti dalla Curia e dagli ordini regolari, le approvazioni entusiastiche ai ministri del Portogallo e Francia» cosi in ciò il Bottari sa rii stato suo consenziente. «Non per ,iu1"1 del resto i Gesuiti accusavano it Rotta ri qual caia* dei Giansenisti rota#1“ Ronouco nella Raxscpna nazionale ('I.XXXIII (19U!) 339. * In questa conversazione [presso Bottari], non meno che in quella Filippini (oratoriani] „.lo cominciai a disingannarmi su molte cose relati' a- »¡esuiti. Gfct.Lf, Memorie di Scipione de' Ilicci. Firenze 1805. 8 cfr. 5. *•' Rodolioo, loc. cit. 338. » Cfr. la nota antecedente. * « Rappresenta II I.aml lo speciale atteggiamento dei liberali cattolici liani a metil del 700 di fronte al pensiero giansenista francese ». Roi*“1 1 loc. cit. 344. * I.e Novelle letterarie concorrono cosi a divolgare in Toscana U pcn-“* giansenista francese. Ivi 343 ; documentazione, ivi.